È stato approvato questa mattina dalla Giunta regionale il Protocollo di Intesa, che verrà sottoscritto con Federparchi Lazio, Coldiretti Lazio e Legambiente Lazio, per il contenimento dell’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio regionale, assicurando la conservazione delle specie e prevenendo e limitando rischi e danni alla biodiversità, alla popolazione e alle imprese agricole. Le azioni previste saranno tutte nell’ambito del sistema delle aree protette regionali, integrando le attività di prevenzione e controllo esistenti.
Tra i punti previsti dall’accordo ci sono: l’attivazione di studi sperimentali per la valutazione dell’efficacia dell’attività di controllo numerico delle popolazioni e di prevenzione del danno; l’intensificazione delle attività di controllo numerico su tutto il territorio regionale; la semplificazione e velocizzazione dell’iter autorizzativo per i piani di controllo numerico della fauna selvatica nelle aree protette regionali; la creazione di un sistema unico di raccolta dei dati georeferenziati sui danni da fauna nelle aree protette regionali; la realizzazione di un programma regionale di formazione e aggiornamento degli agricoltori e del personale operante nelle aree protette regionali; la realizzazione di una campagna di comunicazione finalizzata ad aumentare il livello di conoscenza degli agricoltori sulle modalità di accesso agli indennizzi dei danni e agli strumenti di prevenzione, nonché alle implicazioni del mutato quadro normativo europeo.
Gli animali o le loro carni potranno essere destinati alla cessione diretta o all’allevamento; se macellati o abbattuti, conferiti presso un centro di lavorazione della selvaggina autorizzato; ceduti, come carcasse, per uso privato domestico con divieto di commercializzazione, al personale coinvolto nelle operazioni di abbattimento; donati ad associazioni e altri organismi senza fine di lucro, previa verifica sanitaria e a condizione che siano utilizzati a scopo benefico. Entro 60 giorni dalla sottoscrizione del Protocollo, la Regione Lazio definirà con le ASL procedure specifiche e omogenee per tutto il territorio per la gestione degli aspetti sanitari inerenti i soggetti catturati o abbattuti, la lavorazione e il trattamento della selvaggina e per le verifiche di conformità sanitaria. L’accordo ha durata triennale prevede uno stanziamento regionale di 100.000 euro annui.
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