Ultimi giorni di scuola anche all’istituto agrario di Cittaducale: tante sono state le manifestazioni e i progetti nel mese di maggio, a cui i ragazzi hanno aderito con risultati positivi.
Nell’ambito del concorso promosso dalla NPiC “RI…Alziamoci insieme e…ripartiamo con le ruote al vento” presso l’auditorium Varrone , l’alunna Romina Colapiccioni si è classificata terza, vincendo un significativo buono acquisto in libri scolastici, grazie a un disegno che invita a far leva sulle nostre potenzialità nelle situazioni incresciose che la vita ci pone davanti, nostro malgrado, nel suo veloce e inesorabile fluire, per continuare a correre, a vivere, a sentirsi di nuovo attivi in un ingranaggio che a volte potrebbe stentare a ripartire.
Nella sede scolastica, commovente, coinvolgente e toccante la testimonianza della dott.ssa Rosaria Aguzzi, figlia di Attilio, un prigioniero detenuto in un campo di sterminio nell’Europa orientale, al quale è stata intitolata una strada, a Rieti, nel quartiere di P.zza Tevere. La narrazione è stata supportata dall’emerito storico Antonio Cipolloni autore di numerosi libri inerenti l’argomento e dallo scrittore Roberto D’Angeli che ha illustrato magnificamente il suo ultimo lavoro “Il campo di Farfa”.
Ultima, solo per ordine temporale, la rappresentazione teatrale “La mano sulla spalla” svoltasi nei locali della palestra dell’IIS “L. di Savoia”, sede professionale agrario di Cittaducale, dinanzi ad una platea di studenti rapiti e concentrati a riflettere sul delicato tema dell‘usura. Questo spettacolo che si ispira a una vicenda realmente vissuta da un imprenditore di Reggio Calabria, coraggioso nel denunciare i suoi aguzzini, è stato interpretato dai bravissimi attori Dario Biancone e Danila Bellino, rientra in un progetto finanziato dalla regione Lazio, recepito dal Comune di Cittaducale e attuato grazie alla collaborazione di S.O.S. Impresa Lazio. Ne è seguito un dibattito, moderato dalla dott.ssa Gabriella Sensi, con la testimonianza dell’imprenditore calabrese Signor Antonio Anile che ha esortato gli alunni a dare una risposta a questo intrigante interrogativo: “Il bullo se è forte perché si accanisce con i deboli?”.
Foto: Agrario ©