“Prendete dieci scuole tra Rieti, Amatrice, Leonessa e Cantalice. Esortate tanti ragazzi e ragazze a discutere con gli insegnati sui valori della società, uno in particolare: la solidarietà. Al termine, chiedete loro di produrre un elaborato che sintetizzi il confronto avuto in classe. Otterrete un risultato emozionante: vi ritroverete sommersi di temi, fiabe, disegni, testi. Oppure potreste imbattervi in una macchina trasformatrice di parole negative in positive. E ancora: potreste compilare il cruciverba delle parole non violente. O restare incantati ad ascoltare colonne sonore, musiche e testi originali”. Cosi Alberto Paolucci, Segretario Generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana, racconta la giornata conclusiva del progetto della Onlus Assi ‘Parliamo di solidarietà e arginiamo il seme della violenza’, dedicato alle scuole laziali dell’area del cratere, che si è svolto questa mattina nell’aula magna dell’Istituto Alberghiero.
“Le parole muovono e dirigono le azioni umane – dice Paolucci – se sono violente generano violenza. Si può partire da un linguaggio sessista o xenofobo per poi passare agli insulti e arrivare anche oltre, dove nessuno dovrebbe spingersi. In un contesto contemporaneo in cui rischia di prevalere l’egoismo, diventa fondamentale rinvigorire quella forma di impegno etico, morale e sociale che ha sempre contraddistinto il nostro Paese. È necessario quindi rigettare ogni forma di violenza e di intolleranza e diffondere i valori universali della fratellanza, dell’amicizia e della tolleranza”.
Due i vincitori: la scuola di Leonessa grazie alla fiaba ‘Sole e Viola’ e l’Istituto reatino Varrone, grazie al cruciverba della parole non violente e ai temi degli alunni della IV A indirizzo Cat. Ma tutti gli elaborati sono stati premiati, non poteva essere altrimenti. Premi collettivi, come lavagne multimediali, proprio a sottolineare che stare insieme è solidarietà. “Venerdì- aggiunge Paolucci – hanno vinto tutti, oggi ha vinto la solidarietà sulla prevaricazione, sulla violenza sia essa fisica, verbale o mediatica. Oggi i giovani hanno dimostrato di avere tutti gli strumenti per aggredire e sconfiggere il seme della violenza che si annida nella società. I ragazzi e le ragazze hanno riflettuto, ci hanno messo fantasia. E a giudicare dai pensieri, dai componimenti, dalle riflessioni, possiamo dire che la provincia di Rieti avrà adulti capaci di raccogliere questa sfida. Prendendo in prestito le parole della fiaba vincitrice, è possibile trasformare la paura in forza e la violenza in amore e rispetto”.
“Realizzato in collaborazione con la Uil Lazio, la Uil scuola, la Uil Rieti e con il patrocinio del Forum nazionale giovanile e la rete Near – conclude Paolucci – grazie a Francesco Fatiga, presidente dell’Assi, il progetto ha riguardato le scuole del reatino, una scelta non casuale perché nel nostro territorio sono ancora aperte le ferite del devastante sisma che ha seminato morte e distruzione. Un altro esempio di quanto la solidarietà sia fondamentale”.
Foto: RietiLife ©