(r.l.) Dietrofront sulla chiusura del traforo del Gran Sasso, sulla A24, arteria che interessa molti reatini che si spostano fuori provincia, vista anche la prossimità del Cicolano con la Roma-Teramo. Ad annunciare la revoca da parte di Strada dei Parchi della decisione di chiudere il traforo del Gran Sasso sulla A24, il vicepresidente della concessionaria che gestisce le autostrade A24 e A25, Mauro Fabris; il vicepresidente ha affermato che ciò è stato deciso “alla luce di quanto emerso negli incontri dei giorni scorsi al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e questa mattina in Procura a Teramo”. E questa mattina c’è un ultimo incontro tecnico al Mit per concordare le azioni da intraprendere.
COMMISSARIO – Alla base del dietrofront di Strada dei Parchi, anche gli impegni assunti dalle amministrazioni interessate, ha aggiunto Fabris. “Domani mattina (oggi, ndr) la concessionaria – ha annunciato Fabris – depositerà una memoria in Procura a Teramo in cui, a tutela dei propri dirigenti e della stessa società, ribadirà quanto è stato fatto finora e quanto intende ulteriormente realizzare per la messa in sicurezza ai fini ambientali delle gallerie del Gran Sasso, almeno per quanto riguarda le proprie competenze. Tutto ciò nell’attesa che il Governo e il Parlamento confermino con decisioni conseguenti i provvedimenti, come la nomina di un commissario straordinario dotato di poteri e risorse adeguate per risolvere i problemi dell’acquifero del Gran Sasso che di certo non compete a Strada dei Parchi”.
LA SOLUZIONE – Secondo quanto apprende RietiLife, per scongiurare la “serrata” del traforo, si prospetta la chiusura di una corsia per ciascuna galleria. Resterà aperta al traffico, dunque, una sola corsia, con limite di velocità e obbligo di distanza minima dal veicolo che precede. Al momento non sono noti i dettagli definitivi, ma questo con buona approssimazione sarà il provvedimento che scongiura la chiusura del traforo, che avrebbe avuto risvolti di viabilità ben peggiori. Canalizzare il traffico su una sola corsia comporta la riduzione del rischio incidente/collisione, quindi si riduce la probabilità di sversamento combustibili in galleria (da ricordare che il transito alle merci pericolose è già vietato da sempre) e, dunque, di inquinamento delle falde acquifere, tema al centro della questione relativa alla galleria, per la quale sono necessari interventi volti alla tutela ambientale.
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