Nell’ambito del Velino Festival, organizzato con il sostegno del MiBAC e della Regione Lazio e la collaborazione di Ondadurto Teatro, torna ad Antrodoco domani, sabato 18 maggio, “Cunti e Racconti”, per la direzione artistica di Lorenzo Pasquali (Ondadurto Teatro).
INIZIATIVE– Alle ore 18,00, presso il teatro Sant’Agostino di Antrodoco, con la “Rassegna Corale Polifonica”. Alle ore 22,00 “Albania Casa Mia” – di Argot produzioni. “Albania casa mia” è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in un luogo che non gli darà mai un senso di appartenenza. Ed è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. È la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di valori fondamentali che in Italia spesso non esistono più. La storia inizia il 25 febbraio 1991, in Albania dove il regime comunista, che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini, è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello verso Brindisi. Migliaia di persone cercano di scappare partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi.
L’INCONTRO– Al termine dello spettacolo si terrà l’incontro con l’artista. Interverranno rappresentati dell’associazione Lin Delija di Antrodoco. La rassegna “Cunti e Racconti”, in questa sua nuova edizione “Identità e Passaggi”, esprime identità attraverso il senso e la consapevolezza di sé come entità distinta dalle altre e continua nel tempo. “La sicurezza che ci dà il vederci in un luogo, riconoscerci in un gruppo ma allo stesso tempo sentirci unici nella nostra personale e intima visione di noi stessi. La nostra identità è il luogo dove siamo nati, la nostra storia, la storia prima della nostra storia, i nostri caratteri fisionomici e quelli psicologici, i nostri gusti e tutto ciò che va a delineare la visione che abbiamo e che gli altri hanno di noi. Esprime passaggi dove ogni singolo è identità non replicabile. È qualcosa da accrescere e contaminare; in un mutare continuo lasciamo un pezzo e ne inseriamo un altro, attraverso un costante passaggio di incontri e diverse realtà”dice il teatro.
Foto: RietiLife ©