(ch.di.) Si chiude un ciclo lungo sei anni all’Istituzione Formativa di Rieti. Finisce il mandato del cda guidato dalla presidentessa Licia Alonzi. Nella sede di via dell’Elettronica, Alonzi nell’evento di fine mandato è stata accompagnata dai consiglieri del cda, Maria Serena Mercantini, Rita Pezzotti e Andrea Arcieri (assente per impegni di lavoro la consigliera Donatella Terni) e dal direttore generale Fabio Barberi. Dalla stretta attività didattica, fino al dramma del sisma che ha segnato la vita di decine di studenti: questi passaggi salienti di un’ora di incontro.
IL BILANCIO – “Non è stato un periodo facile – spiega Licia Alonzi – il terremoto, il cambiamento di leggi e non solo. Io sono stata nominata a gennaio 2013: sei anni e pochi mesi per due mandati. Con oggi credo di terminare. Ho avuto come direttori Daniele Mitolo e Carmelo Tulumello, che ringrazio. Poi Fabio Barberi, oggi, qui, al mio fianco. Dico grazie a Giancarlo Felici e Giuseppe Rinaldi che mi hanno nominato. Il primo atto della mia gestione – spiega Alonzi – fu trasferire la sede da via Fundania all’Asi: lì eravamo stretti, e poi i meccanici si trovavano un’altra sede. Abbiamo trovato una convenienza notevole: prima si spendevano 129mila euro l’anno senza contare le utenze, oggi spendiamo 69mila euro incluse le utenze”. Il numero uno dell’Ifr, poi, ha ricordato anche i bandi per reclutare personale, amministrativo e docente.
“FIORI ALL’OCCHIELLO” – Il presidente del cda non si nasconde: “Gran parte della nostra utenza – dice parlando degli studenti – ha difficoltà. Ma con noi è stata evitata la dispersione scolastica ed è stata migliorata la condizione di vita di tanti studenti. Per molti ci siamo riusciti appieno e subito, per altri è stato più difficile. Grazie ad alcuni interventi, come quelli di psicologi e tutor, poi abbiamo recuperato alcune situazioni di disagio. Spero che, chi verrà migliori quanto iniziato. Abbiate intenzione di formare persone, prima che professionisti”. I sei anni di mandato di Alonzi sono stati contraddistinti anche dall’inserimento del quarto anno per Alberghiero, Acconciatori ed estetisti definito “Un fiore all’occhiello, come lo sono le convenzioni” con gli Ambasciatori del Gusto, i progetti ‘A scuola con gusto’ (in cui i ragazzi dell’Alberghiero cucinano per i bambini delle scuole di Amatrice, ndr). E poi il Conservatorio (“Ora passato all’Accademia di Santa Cecilia”), i corsi di panificazione per detenuti, senza dimenticare “la grande solidarietà per i ragazzi di Amatrice: c’è un conto vincolato di 292mila euro di donazioni, fatto per comprare cucine, camere… Chi verrà tenga conto dell’idea di chi ha donato, questa non venga disattesa”.
IL CASO ALBERGHIERO – Nel bilancio, un passaggio anche sulla questione Alberghiero di Amatrice. Il cda, nelle scorse settimane, si era dimesso, perché contrario al ritorno degli studenti ad Amatrice a due mesi dalla fine dell’anno scolastico: “Per noi non c’erano le condizioni strutturali, ambientali, di benessere dei ragazzi e di continuità didattica, a due mesi dalla fine dell’anno scolastico – spiega Alonzi – Ma siccome abbiamo visto la grande volontà di riportare i ragazzi ad Amatrice, con le dimissioni speravamo di avere un’attenzione maggiore e una risposta”. Ma le dimissioni sono passate in secondo piano: “Sono volati stracci tra nuovo e vecchio sindaco – ricorda Alonzi – è stato un dispiacere per me. Amatrice ha bisogno di positività e non di conflitti. Prego chiunque guiderà il nuovo cda, di avere i riflettori accesi su Amatrice. Serve creare nuove possibilità a chi è rimasto”. Alonzi, nel pieno della polemica, non replicò a chi accusò lei e il cda di aver presentato le dimissioni a pochi giorni dalla scadenza naturale del mandato: “Non ho replicato perché mi è sembrato che le risposte le avessero date i due sindaci, chi legge sa capire. Non capendo che il nostro potesse essere un aiuto, c’è stato un lancio di stracci più significativo di ogni nostra replica. Che mancasse poco alla scadenza naturale del mandato, per me è un messaggio ancora più importante. Me ne sarei potuta lavare le mani, tanto ci avrebbe pensato qualcun altro. Invece ho voluto lanciare un segnale. Di certo non volevo far polemica, avrebbe aggiunto”.
“GRAZIE” – Alonzi ha ringraziato le persone che si impegnano nella progettazione, il personale tecnico e amministrativo, i direttori dei Centri di Formazione Professionale di Rieti, Amatrice e Poggio Mirteto, Davide Lorenzini, Anna Fratini e Roberta Garofalo, Stefano Rossi coordinatore del parco della musica di Villa Battistini. “Grazie a nome di tutti i dipendenti – ha detto il direttore generale dell’Ifr, Fabio Barberi – in questi anni con l’impegno e con l’esempio la presidente ci ha spronati ad andare avanti e a dare il meglio di noi, come lei ha sempre fatto”.
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