Dopo la positiva esperienza delle due passate edizioni, giovedì 2 maggio, al Teatro Comunale di Poggio Moiano, la Cooperativa Sociale Il Gabbiano e l’Unione dei Comuni Alta Sabina, rispettivamente ente gestore e ente attuatore del Progetto SPRAR Sabina, hanno dato seguito all’ormai consolidata iniziativa didattica che coinvolge i giovani studenti dell’Istituto Comprensivo “F. Ulivi”, e che nasce e si perpetua dall’esigenza di affiancare alle attività di accoglienza di persone che fuggono dalla persecuzione e dalle discriminazioni, anche azioni volte a sostenere il territorio a compiere passi in avanti verso una società multiculturale, educando le giovani generazioni all’apertura e all’empatia.
Protagonisti indiscussi dell’evento sono stati proprio giovani studenti, chiamati a mettersi in gioco, calzando metaforicamente le scarpe dell’altro, ed esortati a concretizzare l’esperienza di contatto con l’alterità culturale, offerta dal progetto SPRAR Sabina, attraverso la composizione di un acrostico, partendo dalla parola rifugiato, che è un po’ la parola chiave dell’intero incontro.
Ospite della manifestazione Alidad Shiri, rifugiato afghano, laureando in filosofia presso l’Università di Trento, giornalista e scrittore. Un testimone chiave della condizione di esule e di rifugiato, fuggito dall’Afghanistan in giovanissima età, che ha ricostruito la sua vita in Italia. Durante il suo intenso intervento ha narrato la sua storia di vita e intrattenuto gli studenti presentando il libro “Anche Superman era un rifugiato”, edito dal Battello a vapore nel 2018, con il patrocinio dell’UNHCR. Con il suo racconto è riuscito a dimostrare che la testimonianza diretta è più importante di ogni slogan o proclama politico, per educare all’empatia e alla capacità di mettersi nelle scarpe dell’altro prima di giudicare.
Non meno suggestiva è stata la lucida riflessione circa la paura dell’altro, l’integrazione e la convivenza, offerta e stimolata attraverso la proiezione del cortometraggio “Indovina chi ti porto per cena”, vincitore del Progetto MigrArti 2018, indetto dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, e il contestuale incontro con il suo protagonista, Amin Nour, che del cortometraggio ha curato anche la regia, accompagnato da Diana Pesci, regista del docubackstage “Macedonia all’italiana”, che ha mostrato agli studenti quanto lavoro ci sia dietro la realizzazione di un cortometraggio, coinvolgendo conseguentemente gli studenti in un estemporaneo laboratorio di riflessione su cosa sia l’identità culturale.
“L’evento si è delineato come momento di scambio e di riflessione a tutto tondo sulle tematiche relative alla questione dei rifugiati”, ha dichiarato il Presidente della Cooperativa Il Gabbiano, Daniela Franchi, che ha proseguito spiegando come “questa iniziativa sia particolarmente rappresentativa del lavoro di sensibilizzazione svolto dal Progetto SPRAR Sabina, che giunge quest’anno al 15° anno di attività, seppure in un panorama nazionale quanto mai difficile”.
La manifestazione ha fornito un’utile occasione di riflessione, per tutti coloro che hanno partecipato, capace di offrire in chiave poliedrica, e a tratti vivace e leggera, una tematica molto profonda.