In una nota Sergio Pirozzi, Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione) del Consiglio Regionale del Lazio parla della modifica alla legge sulle cooperative.
“Grazie ad un emendamento presentato da me e dai colleghi Marta Bonafoni e Giancarlo Righini alla PL116/2019, il Consiglio Regionale del Lazio ha provveduto ad aggiornare e modificare la precedente legge regionale di disciplina delle cooperative sociali (L.R.24/1996) restituendo finalmente la giusta dignità e centralità ad un mondo straordinario come quello della cooperazione. Le modifiche introdotte portano a compimento un percorso di riforma, da me fortemente voluto,iniziato già lo scorso anno con la presentazione come primo firmatario della proposta di legge regionale n. 68 del 06/11/2018, e che oggi ha trovato la giusta conclusione con l’accoglimento el’approvazione da parte dell’aula consiliare delle proposte di modifica in essa contenute: al fine di favorire l’inserimento lavorativo delle persone in condizioni di svantaggio, fermorestando quanto previsto dall’articolo 112 del D. Lgs. 50/2016, la Regione, gli enti dipendenti, leaziende e gli enti del servizio sanitario regionale, gli enti locali, singoli o associati, le aziendepubbliche di servizi alla persona nell’ambito dei rispettivi procedimenti di programmazione annuale, relativamente a servizi strumentali ad alta intensità di manodopera, riservano, ovepossibile, una quota non inferiore al 5% e non superiore al 10% dell’importo annuocomplessivo dell’approvvigionamento di tali servizi, a contratti di importo inferiore alla sogliadi rilevanza comunitaria in favore delle cooperative sociali di tipo b; la Regione, gli enti dipendenti, le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale, gli enti locali, singoli o associati possono inserire negli atti di gara delle procedure per l’affidamento di servizi strumentali ad alta intensità di manodopera, fra le condizioni di esecuzione, l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego di soggetti in condizione di svantaggio, con l’adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo; Istituzione della Consulta Regionale sulla cooperazione sociale, in sostituzione della Consulta regionale sulla cooperazione, al fine tra l’altro di esprimere pareri e formulare proposte in materia di cooperazione sociale, seguire i rapporti tra cooperative sociali e pubbliche amministrazioni e svolgere un monitoraggio sull’efficacia e la qualità dei servizi. Questo permetterà di offrire opportunità occupazionali reali e certe a quella parte di popolazione che rischiava altrimenti di restare a lungo nell’incertezza, garantendo percorsi concreti di inclusione sociale e lavorativa a cittadini che stanno perdendo fiducia e dignità” conclude Pirozzi.
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