“Nonostante la presenza della Polizia, dell’avvocato e dei funzionari Ater, lo sfratto dell’anziana signora disabile settantenne è stato ancora fortunatamente rinviato”: Antonio Ferraro, di Cittadinanzattiva.
“Mancavano, infatti, i Servizi Sociali del Comune di Rieti che avrebbero dovuto trovare una soluzione per la vita dell’anziana signora, come richiesto anche da Cittadinanzattiva: non si sfrattano le persone in difficoltà senza un’adeguata protezione sociale. Il medico legale l’ha trovata a letto, dolorante per seri problemi osteoarticolari e non solo. La casa, modesta ed in ordine, si presentava molte piastrelle del pavimento rotte e divelte per un difetto strutturale, che – figurati ! – l’Ater si guarda bene dal sistemare, così come la muffa sul soffitto di ogni angolo del piccolo appartamento. In compenso l’Ater non manca di inviare, ormai da oltre 5 anni, un affitto per oltre 500 euro mensili, per un ammontare di oltre 30mila euro di affitti arretrati, ad una pensionata costretta a vivere con meno di 300 euro mensili” dice Ferraro.
“Al 9 maggio, ore 9, il nuovo appuntamento. Nel frattempo, non mancheremo di tentare, ancora volta, di parlare con il presidente dell’Ater ed i Servizi Sociali reatini, in modo che, una volta per tutte, si applichi la regola di buon senso che non si sfrattano gli anziani disabili poveri, tantomeno dalle case popolari, tantomeno se, nella sostanza, la persona che viene sfrattata, ha pienamente ragione, quando lo sfratto deriva solo da un fatale ritardo nel presentare un ricorso legale al giudice. Cercasi qualcuno che, in questa società – che obbliga di custodire dignitosamente cani e gatti abbandonati- dall’alto del suo ‘potere istituzionale’, renda finalmente giustizia vera e diritto di protezione ad un essere umano cui la vita ha riservato solo sacrifici ed amarezze” conclude Ferraro.
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