(da comunicato dei Carabinieri Forestali) In questi primi giorni del mese di aprile i militari della stazione Carabinieri Forestale di Posta hanno fatto una serie di accertamenti, relativi al taglio dei boschi e ad accertare il regolare svolgimento dell’attività anche in relazione alle autorizzazioni e alla buone norme selvicolturali da rispettare. Durante i controlli anche a seguito di segnalazione, è stato effettuato un accertamento nella località “Comprensorio Colle Cornacchia”, nel comune di Posta, dove una superficie rimboschita con pino nero è stata tagliata a “raso” (taglio sistematico di tutti gli alberi) lasciando così la superficie esposta agli agenti atmosferici e vanificando quindi quei principi di tutela idrogeologica che reso necessari il rimboschimento nel periodo tra il 1950 e 1960.
I militari della specialità Forestale hanno rilevato l’intera area con strumentazione gps e attraverso l’utilizzo del Sistema Informatizzato della Montagna e hanno riscontrato che il taglio degli alberi aveva interessato proprietà sia pubbliche che private e che l’esecuzione di abbattimento della massa legnosa era avvenuta in assenza del necessario nulla osta per il vincolo paesaggistico gravante sul sito. Attraverso una operazione di rilievo sul campo e relative comparazioni con boschi analoghi, per specie e densità, è stato ipotizzato che circa 700 alberi di pino con un diametro medio di 60 centimetri erano caduti sotto la lama della motosega.
Stando a quanto accertato, i Carabinieri Forestali hanno sequestro la superficie interessata dal taglio e parte dei tronchi (una parte è risultata già commercializzata) denunciando il titolare della ditta boschiva alla Procura della Repubblica di Rieti per aver tagliato il bosco in assenza del nulla osta paesaggistico ambientale ed ipotizzando così il deturpamento di bellezze naturali. Al titolare della ditta boschiva, aspetto non trascurabile, sono state contestate una serie di violazione amministrative che ammontano a circa 10mila euro.
Foto: CC Forestale ©