“A distanza di diversi giorni dall’invio della lettera contenente la richiesta di incontro per fare il punto sulle criticità e le difficoltà collegate al processo di ricostruzione delle zone di Accumoli colpite dagli eventi catastrofici di agosto 2016, ottobre 2016 e gennaio 2017, solo il Sindaco di Accumoli Stefano Petrucci ha accolto l’invito e si è tenuto un incontro il 26 marzo nel corso del quale sono stati trattate le problematiche, tra le 19 esposte, che in qualche modo vedono il Comune di Accumoli protagonista, con un ruolo totale o parziale”: lo scrive i coordinamento Comitati, Associazioni, Proprietari del Comune di Accumoli.
“Il coordinamento ad ogni buon conto ringrazia il sindaco Stefano Petrucci per la disponibilità manifestata, anche se per quanto riguarda le problematiche che vedono il Comune coinvolto a livello decisionale – albo delle associazioni, aggregati/consorzi, delocalizzazioni, piano di sviluppo territoriale – non possiamo non esternare una grande delusione perché quasi tutte le iniziative collegate ai predetti processi o sono state parzialmente avviate – a distanza di quasi tre anni – o sono state lasciate in eredità alla nuova Giunta. Analogamente per quanto riguarda il punto Università e donazioni, dal momento che quasi tutta la somma raccolta (2.200.000 euro su quasi 2.900.000 di donazioni) sembra essere stata destinata, con decisione autonoma e senza confronto con la popolazione, alla creazione dell’Università, mentre la restante parte è stata utilizzata per altri tre progetti autonomamente decisi (MS3, Progetto CONI, acquisto terreni per la scuola di Accumoli). Per quanto riguarda le altre problematiche, con rammarico si è dovuto prendere atto che gli enormi ritardi vanno ricercati nella parcellizzazione delle competenze che trovano piena giustificazione nella eccessiva burocratizzazione, conseguenza anche questa dell’assenza di un soggetto unico preposto alla gestione dell’emergenza e del post emergenza”.
“Argomenti – aggiungono – questi che il coordinamento auspicava di affrontare con le figure Istituzionali che possono, volendo, intervenire per accelerare il processo di ricostruzione del territorio di Accumoli per evitarne la desertificazione, rispettando in questo modo l’impegno pre-elettorale che avevano formalizzato per iscritto, del quale si riporta una sintesi: ‘A fronte di un impianto normativo caotico, confusionario ed eccessivamente interpretabile, servono protocolli unici e non interpretabili che abbiano però anche la capacità di essere elastici per adeguarsi alle diversi realtà territoriali’ (Luigi Di Maio); ‘Occorre invertire immediatamente la tendenza di abbandono dei territori montani verso i grandi centri urbani, problematica frutto soprattutto di politiche sbagliate, e per far ciò diventa fondamentale ricreare delle occasioni stabili di lavoro’ (Luigi Di Maio); ‘Occorre ricreare il senso di comunità che vi era prima del sisma, perché la stabilità ed il ritorno alla normalità diventino gli strumenti principali per aiutare psicologicamente gli abitanti di quei luoghi’. (Luigi Di Maio); ‘Velocizzazione della fase post emergenza e della totale urgenza della ricostruzione per permettere la ripartenza dell’economia. Una follia inoltre che molte imprese locali siano fallite perché tagliate fuori da qualsiasi commessa di lavori post-terremoto perché la normativa attuale ha favorito le grandi imprese non locali’. (Matteo Salvini); ‘Nel processo di ricostruzione è necessario coinvolgere le attività economiche locali che non devono essere tagliate fuori’ (Matteo Salvini); ‘Sarebbe stata importante anche l’attuazione di una nostra proposta – bocciata – fatta all’indomani del sisma che prevedeva deroghe urbanistiche e paesaggistiche che avrebbe permesso di vivere in casette prefabbricate proprie, costruite in loco così che si sarebbe potuto mantenere un legame con la propria terra’ (Matteo Salvini); ‘Si deve partire soprattutto dall’ascolto dei territori, dei cittadini, delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria, ma anche da una loro formazione che permetta di evolvere l’offerta del territorio’ (Luigi Di Maio)’.”.
“Siamo coscienti che gli impegni istituzionali dei due Vice Presidenti del Consiglio sono molteplici e impegnativi, e per questo confidiamo ancora nella loro disponibilità ad un incontro” conclude il coordinamento.
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