Non si arrestano le polemiche sul congresso della famiglia in programma a Verona. Un congresso che ha il sostegno di una parte politica e di una parte di associazioni ma che ha anche tantissimi “oppositori”: il congresso si è aperto con la valutazione sull’aborto definito “omicidio” (leggi). E l’eco dell’iniziativa di Verona, al centro delle cronache già prima che cominciasse, è arrivata fino a Rieti, con il convegno sostenuto da Area Rieti e da Chicco Costini.
“Area Rieti aderisce convintamente al XIII congresso mondiale della famiglia che si svolge a Verona – scrive Costini – La famiglia naturale, composta da un uomo ed una donna, è la comunità fondamentale di una Nazione, difenderla ed incentivarla deve essere una delle priorità dello Stato. Cercare di confondere od assimilare il nucleo tradizionale con imitazioni cervellotiche, espressione di scelte ed orientamenti sessuali individuali, legittimi ma non vincolanti, è utile solo a chi come obiettivo primario la cancellazione dell’identità, delle comunità in nome di una visione mercatistica del mondo”.
“Ribadire le differenze, naturali e positive, tra uomo e donna, contro qualsiasi teoria gender, è un modo per difendere la ricchezza del mondo, in antitesi a concezioni della vita utili solo a chi pone il denaro e il mercato al centro. Lasciano basiti le polemiche di questi giorni di movimenti femministoidi, di sindacati, della sinistra organizzata, da anni muti sulla perdita di diritti dei lavoratori a favore della finanza, oggi in piazza per rivendicare fantomatici diritti universali, che verrebbero lesi da chi chiede maggiori risorse per le famiglie. A chi, con ignoranza, afferma che a Verona si celebra il medioevo, si ricorda che il medioevo è l’epoca di Leonardo, Dante Alighieri, Petrarca, è epoca di grandi idee, ed onestamente se la modernità è rappresentata dai soggetti che affollano i gaypride, il paragone è improponibile. Speriamo che da questo evento parta una mobilitazione per riportare al centro le esigenze delle famiglie, anche per rispondere al dramma della denatalità che rischia di far scomparire il nostro popolo”.
Nella foto Simone Pillon, senatore leghista al centro di polemiche sulla sua visione della famiglia: è uno strenuo sostenitore della cosiddetta “famiglia tradizionale”
Foto: RietiLife ©