Dopo il rinvio per lutto delle settimane scorse, ad Antrodoco si festeggia il Carnevale. Appuntamento domenica pomeriggio, 24 marzo, in cui il borgo rinnova “Il Carnevale ‘Ndreocanu“, evento tra storia, tradizione e contemporaneità.
Il cuore della domenica sarà la rappresentazione de “I Dodici Mesi”, antichissima tradizione Antrodocana che da sempre si svolge negli ultimi giorni di carnevale secondo uno schema abbastanza diffuso in tutto l’Abruzzo. È un rito propiziatorio che segna il passaggio dall’Inverno, con tutte le incognite che in un’economia contadina poteva un tempo rappresentare, alla Primavera con le sue promesse di rinascita e voglia di vivere. I dodici mesi sfilano su cavalli, muli e somari, preceduti dal padre, il Gran Vecchio. Nessuna figura della rappresentazione accenna movenze di danza, rivelando il carattere solenne che infondo la cerimonia intende avere.
Accanto a questo rito solenne, il Carnevale ‘Ndreocanu affianca le antiche maschere della tradizione locale: “Rocchittu e mirellu”, ironico e provocatorio, amante delle belle ragazze e della danza, va per la strada con addosso un campano dicendo: “Quanno sòna lu campanellu, allora balla Rocchittu e Mirellu”; “Purginella” che indossa un copricapo a forma di gallo, simbolo di potenza sessuale. Al rito si aggiungono colorati e rumorosi carri allegorici.
Foto: Carnevale Antrodocano ©