Il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini, lo aveva annunciato qualche giorno fa: “L’Alberghiero torna a casa” (leggi), un trasferimento fortemente voluto già dall’agosto 2018, quando era chiaro l’intento di riportare l’Istituto nella sede storica solo al termine di un percorso che avrebbe dovuto garantite tutte le condizioni di sicurezza e che il polo didattico.
Una decisione aspramente contestata dagli studenti e dai loro genitori che, alla luce delle dichiarazioni del sindaco, si erano detti ” indignati, delusi” per le promesse “come al solito disattese dagli amministratori locali”. Ad essere contestati i tempi e le modalità del rientro ad Amatrice: “Una rivoluzione che porterebbe disagi alla didattica a poche settimane dai momenti cruciali nel percorso scolastico” poiché i circa 50 ragazzi dell’ultimo biennio “cambierebbero docenti, in quanto quest’ultimi si troverebbero costretti a non poter proseguire l’incarico perché impegnati in altre sedi con orari stabiliti e concordati ad inizio anno scolastico, con una conseguente interruzione della continuità didattica requisito peraltro indispensabile per i ragazzi con disabilità”. (leggi)
Un ritorno a casa che creerebbe scompiglio, dunque, tanto da vedere anche l’intervento del presidente della Provincia, Mariano Calisse: “La Provincia di Rieti aveva posto due condizioni per dare parere favorevole al trasferimento: primo che il Comune di Amatrice metta a punto idonee strutture e secondo che la Regione Lazio contribuisca coprendo le spese per il trasferimento – aggiunge Calisse – Entrambe le condizioni sono state accolte e rendono possibile l’organizzazione del trasferimento e di conseguenza questa è la strada che in maniera condivisa e concertata si è scelto di intraprendere”. Indietro non si torna: “Disponibilità a venire incontro alle esigenze degli studenti e delle loro famiglie, consapevole delle difficoltà presenti in questo processo. Creerà disagi e capisco le proteste dei genitori, ma troveremo le soluzioni volta per volta in maniera costruttiva”. (leggi)
Di oggi, invece, la notizia delle dimissioni del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Formativo di Rieti: “Leggo stupito che il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Formativo di Rieti (IFR) si è dimesso a pochi giorni dalla scadenza naturale a causa del ritorno ad Amatrice della III e IV classe dell’Alberghiero – commenta il sindaco di Amatrice, Palombini – Ricordo che il ritorno dell’Alberghiero fu discusso e deciso a settembre dello scorso anno e che proprio per assecondare le richieste avanzate dall’IFS si concordò un rientro più graduale da dopo le feste di Natale (che poi è diventato marzo)”.
“Probabilmente chi all’epoca concordò sugli obiettivi e le modalità, riconoscendo pubblicamente il grande valore sociale e senso di rinascita che aveva per una intera comunità questo ritorno, in cuor suo sperava che non ci sarebbero state le condizioni necessarie – prosegue Palombini – e che avrebbe potuto arrivare serenamente alla fine del proprio mandato senza fastidi. Purtroppo questa comunità, che caparbiamente lotta per un incerto futuro, si è presentata alla scadenza con la ferrea volontà di rivoler indietro il proprio Alberghiero, essendo riuscita a fare tutto quello che le si era richiesto, il tutto proprio qualche giorno prima della fine del mandato del Consiglio dell’IFR. Dispiace aver disturbato la serenità dei membri del Consiglio IFR – conclude il sindaco – ma in momenti come questo servono coraggio e senso di responsabilità, vorrà dire che morto un Papa se ne fa un altro”.
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