(ch.di.) Il Rieti, con la sua squadra Berretti, ha partecipato all’ultima edizione del torneo di Viareggio, aperto appunto alle squadre giovanili dei maggiori club italiani e non solo. E ha conquistato una storica vittoria (leggi) dopo due ko (con Torino e Paranaense), anche se è poi stato eliminato dal torneo. È stato uno schiacciante 5-1 alla Dinamo Tblisi. Primo tempo 2-0, poi il 2-1 della speranza georgiana che ha aperto, di fatto, la goleada amarantoceleste nei minuti finali. Ma la pesante sconfitta dei georgiani contro il Rieti e contro le altre due del girone, Torino e Paranaense, è finita nel mirino di Federbet, l’organismo che controlla i flussi di scommesse. Federbet ha individuato maxi puntate sui ko dei georgiani e sul fatto che questi prendessero gol nel finale dei match. Un lungo articolo di Repubblica, in edicola stamattina, parla della vicenda.
(da Repubblica – di Giuliano Foschini e Marco Mensurati) In queste ore in Italia si sta giocando il più importante e antico torneo di calcio giovanile del mondo, il torneo di Viareggio. Nelle stesse ore in tutto il pianeta c’è gente che scommette milioni di euro sulle partite di quei ragazzi di 16-17 anni: puntano, anche in diretta, sui loro gol, sui loro errori, sui loro sogni. Indirizzandoli. Federbet, la società che da anni vigila sulla regolarità delle manifestazioni sportive analizzando i flussi di scommesse, ha segnalato «tre grosse anomalie statistiche», che è il modo formale per dire “tre partite certamente truccate”. Sono le tre gare giocate e perse dalla Norchi Dinamo Tiblisi, squadra georgiana arrivata in Italia senza alcuna velleità sportiva. Ma che ha fatto guadagnare denaro importante a chi ha scommesso contro le loro prestazioni. Hanno perso infatti 5-1 con il Rieti, 7-1 con il Torino e 4-1 con l’Atletico Paranaense. E tanti saluti a De Coubertin.
«In tutte e tre la gare – spiega Francesco Baranca di Federbet, l’uomo che con le sue segnalazioni diede il via all’inchiesta di Cremona sulla scommessopoli del calcio italiano – sono state registrate giocate importantissime sulla sconfitta con l’handicap del Tiblisi e sull’over, sia prima della gara sia live, cioè durante lo svolgimento della partita». Significa che anonimi scommettitori hanno puntato cifre importanti sul fatto che i georgiani perdessero con almeno due o tre gol di scarto e che nelle loro partite si segnassero almeno tre gol. Come effettivamente è successo. Si dirà: sono due fattori che possono accadere ogni qual volta gioca una squadra scarsa. «È vero – dice Baranca- ma c’è un elemento chiave. Hanno piazzato scommesse importantissime, mentre la partita si giocava, sulla possibilità che il Tiblisi potesse subire dei gol nei minuti finali della gara. È una circostanza che normalmente viene quotata almeno a 2,3-2,5, cioè paga due euro e trenta ogni euro scommesso. E invece è crollata a 1,4 perché m troppi ci hanno scommesso sopra». Risultato: il Rieti ha segnato gli ultimi due gol all’84esimo e all’89esimo. Mentre il Torino all’84esimo e al 90esimo minuto. Con i brasiliani del Paranaense è successo altro: i georgiani erano passati in vantaggio per poi subire ben quattro gol. Premiando così chi in diretta aveva giocato sulla vittoria dei sudamericani anche quando stavano perdendo. «La mole delle scommesse è stata enorme ed è arrivata principalmente dall’Est Europa e dalla Cina». Cioè da quei mercati dove tradizionalmente scommettono, perché è più difficile controllare le puntate, i professionisti del match fixing.
Il caso Viareggio apre però un altro enorme problema, di natura etica: ma è corretto, giusto, educativo scommettere – anche legalmente – su partite di ragazzini di 16-17 anni? Giancarlo Giorgetti, sottosegretario con delega allo Sport, dopo un caso simile nella pallacanestro un mese fa aveva promesso un intervento del Governo. Poi però non se ne è saputo più niente. Proprio negli anni scorsi l’allora presidente della Lega B, Andrea Abodi, era riuscito a ottenere dai Monopoli che le partite del Viareggio non fossero quotate dai bookmakers. E dopo il caso del Tiblisi la Federcalcio promette un’approfondita – seppure tardiva – riflessione insieme agli organizzatori. «Noi non abbiamo alcuna responsabilità», spiega Alessandro Palagi, presidente del Centro giovani calciatori, che da sempre organizza il torneo. «Non c’entriamo niente. Anzi, sappiamo che non si può scommettere su queste partite». In realtà le partite sono quotate da tutti i principali bookmakers. Basta fare una ricerca su Google per imbattersi in siti che propongono la quota migliore. «Ripeto, se c’è qualcosa è qualcosa di estremo che non ha nulla a che vedere con l’organizzazione», conclude Palagi. È qualcosa che però ha a che fare con lo sport. E con il futuro.