(r.l.) Un grave incidente, nel 2016 gli aveva cambiato la vita. Dopo quasi tre anni di sofferenze, l’infermiere reatino 40enne, M. P. si è tolto la vita in una clinica a Roma dove era ricoverato.
Quell’incidente sulla Tancia, tra il Macelletto e l’incrocio per Sant’Elia (leggi su Rietilie e guarda le foto), infatti, gli aveva causato gravissimi danni fisici, problemi di movimento, alla deglutizione e non solo. Assistito dai genitori anziani, si era visto stravolgere la vita: lui appassionato sportivo e culturista, infermiere precario al De Lellis, era costretto su un letto, limitato nel fare tutto.
Un dramma che non aveva avuto problemi a raccontare a Fanpage in un lungo articolo che conteneva una sorta di appello: “Se non riuscissi a migliorare farò di tutto per andare in Svizzera e trovare la mia pace”, cioè a morire per eutanasia e mettere fine alla sua esistenza. Avvocato e famiglia erano riusciti a farlo desistere dal fine vita assistito. Almeno fino alla notizia di queste ultime ore, dove con le forze che aveva, l’infermiere 40enne ha deciso di porre fine alla sua vita, gettando nello sgomento famiglia, amici e colleghi.
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