(r.l.) “Non ci hanno rinnovato la concessione per la terrazza sul fiume. Il geologo ha vinto, quest’estate tutti dentro. Grazie a chi ha tutelato il lavoro e la voglia di fare. Questa città non crescerà mai, mai”: lo scrive su facebook il titolare del pub John Silver di via della Verdura, Giorgio Giannecchini. Lo storico “oste“, il cui locale dà sulle sponde del Velino, in estate, da maggio a settembre, dal 2015, apre un’ampia terrazza sul fiume riferimento per tanti giovani e in generale per la movida reatina.
CONTESTAZIONE – La terrazza è stata al centro, in passato, di un’aspra contestazione da parte di un residente che abita proprio sopra al pub: il residente non aveva nascosto il suo dissenso all’ok della terrazza sul fiume del John Silver e dal suo balcone aveva esposto alcuni lenzuoli di protesta (leggi).
“VIOLAZIONE” – Il socio di Giorgio Giannecchini, Francesco Cimmino, tagga RietiLife in un post in cui spoega anche il motivo del mancato rinnovo della concessione. “Comunico ufficialmente che oggi io e il mio socio Giorgio Giannecchini abbiamo ricevuto determina n.402093 dalla Regione Lazio che ci intima a non utilizzare più il bene demaniale concesso in precedenza nonché il mancato rinnovo – bene demaniale che abbiamo adoperato per 4 anni pagando regolarmente il canone di locazione per 5, adoperandolo a nostro modesto parere per dare lustro ad un angolo di città non solo tenendolo a nostre spese e senza aiuto di alcuno ente preposto pulito e fruibile a gran parte della popolazione ,giovanile e non,della nostra bella Rieti, creando un indotto economico non indifferente per il periodo di attività in oggetto, dando luogo ad occupazione giovanile per il periodo 15/05-10/09 di ogni anno – per motivi – e cito la determina – che mi spaccano il cuore in questo momento: “violazioni accertate della normativa sull’inquinamento acustico ambientale”. Posto in allegato foto delle violazioni che in quattro anni ci sarebbero state addebitate in un range acustico che va dai 9,2 db max a 4,4 db min. Ora – continua Cimmino – mi accingo a ringraziare tutti i clienti e tutti i ragazzi che ci hanno aiutato in questi anni sostenendoci. E vi salutiamo con un pensiero: se questa è l’idea politica ed economica degli enti statali, regionali e comunali che dovrebbero in qualche modo supportare gli operatori economici delle città in grande crisi come la nostra, raccoglieremo i pezzi del nostro sogno infranto e ce ne faremo una ragione. Ma è la città che perde ancora una volta la sua dignità per – e cito ancora – superamento ripetuto e continuato del valore limite differenziale di immissione in tempo di riferimento notturno pari a 3db”.
Foto: RietiLife ©
Preso atto del contenuto dell’articolo non riesco a trovare parole per commentare tale è il disgusto che nutro per la gestione della città, del territorio reatino e per l’attenzione che la Regione Lazio rivolge al nostro “capoluogo” di provincia. Mi permetto di prendere, come esempio, l’amministrazione di L’Aquila e gli stessi aquilani che, con tutte le difficoltà post sisma, hanno deciso di puntare fortemente anche sul settore della ristorazione/intrattenimento offrendo, in tal modo, un ulteriore motivo alla popolazione, giovane e meno giovane, per non abbandonare la propria città. Rieti sembra essere diventata la città delle cose impossibili…Terminillo, Ospedale, vie di comunicazione… Ma giustamente se non riusciamo a far rimanere aperto un locale che, quanto meno, dava un minimo di lustro alla città sollevando le Amministrazioni locali dal compito di mantenere un’area pulita e fruibile…possono le stesse Amministrazioni assolvere compiti ben più complessi? Credo sia arrivato il momento di iniziare a valutare se comprare un biglietto, ma di sola andata, per fuggire da questo “sistema”…