“Dopo le varie sollecitazioni fatte nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali ed anche dal tavolo di crisi fatto presso il Comune di Rieti, non abbiamo avuto ad oggi ancora nessuna convocazione da parte del Ministero dello sviluppo economico per la vertenza Elexos ex Schneider” lo annunciano Fim Cisl con Vincenzo Tiberti, Fiom Cgil con Luigi D’Antonio e Uilm Uil con Franco Camerini.
“Abbiamo scritto anche a metà gennaio al Ministro Di Maio ma non abbiamo ricevuta ancora nessuna risposta.
Dopo l’ultimo incontro fatto al Ministero a settembre 2018, nel quale era stato condiviso un percorso che ipotizzava l’ingresso di nuovo soggetti industriali per rilanciare il sito reatino, non abbiamo avuto più notizie. C’era l’impegno a riconvocare il tavolo a metà ottobre 2018 invece siamo a marzo e nessuno convocazione è ancora arrivata – aggiungono i sindacati – L’azienda è in procedura concorsuale con la richiesta di concordato fatta al tribunale di Rieti e se non ci saranno soluzioni alternative, alla fine della Cigs che scade a fine luglio, verranno licenziati tutte le lavoratrici ed i lavoratori. Proprio per questo, dopo la manifestazione fatta a Bergamo e Monza davanti alle sedi di Schneider e Cima, martedì 5 Marzo saremo sotto al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere la riapertura del tavolo di confronto con tutti i soggetti che hanno sottoscritto l’accordo di cessione dello stabilimento da Schneider a Elexos”
“Facciamo anche un appello alla partecipazione alla manifestazione a tutte le istituzioni locali ed ai parlamentari del territorio, la loro presenza sarà importante per sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori Elexos ex Schneider ma anche dell’intero territorio. Avevamo chiesto la loro presenza anche alla manifestazione a Bergamo ma visto che non è stato possibile, adesso ci sarà il modo di recuperare. Le lavoratrici ed i lavoratori Elexos ex Schneider non si fermeranno finché non avranno risposte positive rispetto alla loro vetenza che ricordiamo a tutti va avanti dal lontano 2012″ concludono.
Foto: RietiLife ©