(r.l.) Finché morte non vi separi. Con questa formula il sacerdote univa in matrimonio chi decideva di giurarsi amore eterno difronte a Dio. Ma quando non è la morte a separare i due futuri sposi da una vita insieme ci si mettono i cavilli o i disguidi.
SOGNO – “Parto con il presupposto che il giorno del matrimonio sia il giorno più bello della tua vita”, comincia così la lettera firmata che arriva alla nostra redazione. Lui, lo sposo, non è reatino e come tradizione comanda, decide di convolare a giuste nozze nella terra della sua fidanzata, prossima moglie, vale a dire Rieti: “A settembre 2018 abbiamo prenotato la data nella Chiesa di San Rufo e così, di conseguenza, organizzato tutto il resto. Nei giorni scorsi chiamiamo di nuovo in Curia per definire gli ultimi particolari”.
CAOS – Ma qui scoppia il caos e sui due futuri sposi cade letteralmente il cielo addosso: “Con questa chiamata scopriamo che la Chiesa di San Rufo è stata chiusa per inagibilità lo scorso novembre 2018, quindi circa tre mesi fa. È mai possibile che in questi mesi nessuno ci abbia avvisato? Ma sopratutto, avranno avvisato anche le altre coppie che volevano sposarsi in quel contesto? Un sogno rovinato…”. E ora, come si risolve?
Servirebbe, davvero, un miracolo.
Foto (archivio): RietiLife ©