La ricerca agroalimentare per rilanciare il territorio e sfruttare al meglio le sue enormi potenzialità. Prende corpo il progetto avviato tre anni fa da Crea e UniTus per realizzare un centro di ricerca nazionale per l’agricoltura tecnologica. Lo scrive il Corriere di Rieti.
Un progetto che successivamente ha coinvolto anche la Regione e che è stato ufficializzato in questi giorni dai vertici del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria. In altre parole il centro di ricerca reatino diventa una sorta di incubatore di start up dedicate all’agricoltura digitale. “Un progetto ambizioso – spiega il parlamentare reatino del Pd, Fabio Melili – che ci ha visti impegnati iniziato con l’ex ministro Martina e proseguito con l’attuale governo e che ha avuto nella Regione e nel presidente Zingaretti un importante sostegno anche di natura economica”.
Il Centro di ricerca doveva essere ospitato all’istituto Nazareno Strampelli di Campomoro ma il terremoto lo ha reso inagibile e quindi la nuova sede è stata individuata in un capannone all’interno dello stabilimento della ex Ritel al nucleo industriale. “Abbiamo già avuto il via libera dal Consorzio industriale per il cambio di destinazione d’uso dei locali ed entro l’anno si potrà partire” sottolinea Melilli.
Il progetto, già definito e finanziato con sei milioni di euro, rientra nel piano triennale del Crea che, come spiegato dal presidente Salvatore Parlato “prevede la creazione di due laboratori da quarantena a Roma e a Firenze e due tecnopoli dedicate all’innovazione uno a Lodi (su zootecnia, sementi, foraggi e bioenergie) e uno a Monterotondo (su economia circolare, agricoltura e zootecnia digitale, recupero e gestione biodiversità). A Rieti, invece, nascerà il Centro Nazionale di agricoltura digitale”. Il progetto ha già ricevuto la “benedizione” del ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio che ha evidenziato come “la ricerca sia un motore di sviluppo culturale, tecnologico ed economico fondamentale nella vita di un Paese. Dobbiamo investire di più in ricerca, innovazione e tecnologia ma soprattutto dobbiamo investire in modo mirato, con lo scopo di fronteggiare le sfide del sistema agroalimentare, in termini di innovazione, competitività e sostenibilità”.
“Il progetto – riprende Fabio Melilli – è incentrato sulle opportunità di sbocco del made in Italy agroalimentare collegate ai nuovi canali telematici e ha un duplice obiettivo: usufruire di una parte dello stabilimento di una azienda storica come Ritel ormai chiusa da anni e ricreare interesse per il nucleo industriale magari iniziando a sviluppare un polo di eccellenza per quanto riguarda il settore dell’agricoltura digitale in forte sviluppo. Si tratta di un progetto importante che ha connessioni con Viterbo perché cercheremo di utilizzare ricercatori e personalità per realizzare un centro di eccellenza agroalimentare per il Reatino e per il Lazio che diventi anche un punto di riferimento per l’intero territorio nazionale” conclude Melilli.
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