Piscina di Terminillo, è la volta buona? Comune e Provincia: “Cerchiamo imprenditori che la gestiscano”

(di Chiara Pallocci) Una storia lunga e tormentata quella del Terminillo che, da tempo, tenta il rilancio nei circuiti sciistici che contano. Anni di stop e ripartenze che trovano rinnovata linfa nel nuovo bando per le concessioni sciistiche atteso per i prossimi mesi (leggi). “Quando si parla del Terminillo c’è una città intera che si mobilita perché tutti vogliono riportarla ai fasti di un tempo”, commenta il vicesindaco e assessore allle attività produttive Daniele Sinibaldi aprendo la conferenza di questa mattina nella sala consiliare del Comune insieme al sindaco Antonio Cicchetti e al presidente della Provincia Mariano Calisse. “Occorre ripartire in termini turistici ma anche e soprattutto in termini economici”.

LA PISCINA – Detto già molto, nei giorni scorsi, sul percorso aperto dall’amministrazione comunale verso il nuovo bando per l’affidamento della concessione degli impianti, la novità di giornata è soprattutto l’annosa questione della piscina (mai usata) in località La Valletta. “Stiamo lavorando anche sulla piscina, costata 4 milioni di euro, soldi pubblici – aggiunge Calisse – Oggi che i lavori sono al 95% ci chiediamo quale sarà il futuro di questa struttura, per la quale vorremmo pubblicare una manifestazione di interesse rivolta ad imprenditori che possano prenderla in gestione, fare business. Non pretenderemo di avere un immediato ritorno come Provincia”.

UNA SINERGIA NECESSARIA – Sul tema impianti, si comincia a pianificare. “La situazione è difficile da tanti anni, per corresponsabilità di tanti ma dobbiamo rialzare la testa e l’unico modo è farlo tutti insieme senza divisioni politiche – prosegue Sinibaldi – Gli impianti sono stati la criticità più importante, negli anni non c’è stato lo sviluppo che hanno avuto altri territori. Noi ce la stiamo mettendo tutta e chiediamo uno stop alle polemiche e alle accuse che, di volta in volta, venivano rivolte a questo o a quel soggetto privato”.

AL PASSO COI TEMPI – Con la delibera 231 la Giunta ha fornito, di fatto, un atto di indirizzo tramite il quale operare con la complicità della scadenza delle concessioni sulle Carbonaie, una delle due piste di discesa del Terminillo. La legge che regola la concessione attuale è stata elaborata nel 1983 e non risponde più alle esigenze del territorio e a quelle delle leggi attuali in materia di appalti pubblici e trasparenza: “È una gara complessa che richiederà un tempo tecnico preciso e alcuni criteri fondamentali – assicura il vicesindaco Sinibaldi – Gli impianti sono privati ed oggetto di investimento di un gestore – quello attuale – che, qualora decidesse di non partecipare o perdere la gara, avrà diritto ad un indennizzo. Necessaria, dunque, la ricognizione e la stima preliminare di tutto ciò che è – ed è stato – necessario al funzionamento dell’impianto.

IL GESTORE UNICO – L’idea è quella di un “Gestore Unico” che si impegni nella direzione di un futuro consorzio, altrettanto unico, nell’ottica di una politica di Ski Pass uniforme. Stiamo anche lavorando con la Regione per il recupero definitivo del Palazzo del Turismo”.

IL SEQUESTRO CALISSE E L’IMPEGNO CRUCIALE DELLA REGIONE – “All’indomani della mia elezione, Daniele mi ha quasi sequestrato per sottopormi il progetto TSM (Terminillo Stazione Montana, ndr) – scherza Calisse – e subito ci siamo messi a lavoro, stringendo i tempi e riaffidando i progetti, ma soprattutto concordando disciplinari tecnici che ci dessero una scaletta precisa per ottenere la scheda tecnica e la planimetria generale degli interventi. Entro la settimana prossima tutti i progettisti consegneranno le loro proposte per arrivare, entro la fine di febbraio, a concordare in Regione tutte le fasi istruttorie dei progetti. Ho trovato grande supporto in Regione, l’assessore Di Berardino ci ha veramente affiancato aprendoci tutto gli uffici”. L’impegno economico della Regione è stato confermato in bilancio: 20 milioni di euro, l ‘80% nel 2019 e il restante per il bilancio 2020/2021.

I MALUMORI DEGLI ABITANTI – Concessioni, rilancio turistico, economia non bastano però a sedare gli animi di chi il Terminillo lo abita: “Va bene il rilancio delle piste, ma voglio sottolineare l’abbandono spaventoso nel quale viviamo – commenta una residente presente in sala – Vorrei sapere se il Comune è interessato ad investire per migliorare la normale manutenzione. È un degrado che deprezza i nostri immobili. Si sta sgretolando tutto”. Secca la risposta del sindaco Cicchetti: “I problemi vengono portati all’esasperazione. In Italia manchiamo di cultura della manutenzione. È necessaria un’inversione di tendenza sul piano culturale, il lavoro è ancora enorme, ne siamo coscienti”.

Foto: RietiLife ©

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1 Commento

  1. Ammesso che trovino qualcuno che sia disposto a gestirla, al Terminillo l’acqua che esce dai rubinetti ha una temperatura dai 3 ai 5 gradi centigradi.
    In piscina, l’acqua dovrà essere ad almeno 20 gradi centigradi.
    Riscaldare una piscina di acqua da 5 a 20 gradi centigradi è costoso.
    Si tratta di costi di gestione che dovranno essere ripagati dal biglietto di ingresso in piscina.
    Quanto potrà costare il biglietto di ingresso per riscaldare e mantenere l’acqua della piscina a 20 gradi centigradi?
    Non è un problem di danarosità dei turisti, ma di analisi costi/benefici e di efficiente impiego delle
    risorse.