“Gravi assenze nella manovra finanziaria”. Così Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia, motiva il proprio “no” al voto finale sulla Legge di Bilancio 2019. Da Montecitorio dichiara: “Sono convinto che al Paese non arrivi la deriva politica, istituzionale, economica, sociale che si vive all’interno del Parlamento, soprattutto in circostanze come questa, dell’approvazione della Legge di Bilancio. Assenza delle garanzie minime di democrazia con palesi violazioni della Costituzione, arroganze istituzionali e soprattutto proposte esclusivamente recessive mi hanno convinto a votare no alla manovra finanziaria.
“NIENTE CRESCITA” – “Non c’è la riduzione della tassazione e della burocrazia, cappi asfissianti che minano la sopravvivenza di ogni impresa italiana – sostiene Trancassini – non c’è il sostegno alle famiglie, alle giovani coppie e alla natalità; non c’è soprattutto la crescita in questa manovra, un disegno, una strategia per rilanciare la nostra economia. Non c’è nonostante anche i più recenti proclami quel cambio di passo, anzi di binario, necessario per far partire la ricostruzione nei Paesi colpiti dal sisma”.
“CAMPAGNA ELETTORALE” – “Io invece speravo – continua Trancassini – che il ‘cambiamento’ ci regalasse coraggio, competenza, strategie nazionali e internazionali, di consapevolezza della straordinarietà del ‘Made in Italy’ a tutti il livelli; una manovra che desse speranze ai giovani, agli anziani, alle donne come lavoratrici e contemporaneamente madri ed alle imprese, mentre in realtà assisto impotente soltanto ad una grande campagna elettorale per le Europee, il cui prezzo, come avvenne con Renzi e gli 80 €, verrà pagata dai cittadini e dalla Nazione”.
Foto: Trancassini ©