L’indagine, che ha portato all’arresto di 4 persone con l’accusa di usura pesante, è partita grazie alla denuncia fatta ai carabinieri del nucleo investigativo di Rieti dalla mamma di un piccolo imprenditore edile, preoccupato per la situazione economica e psicologica del figlio. A finire nella rete dei carabinieri sono 3 rom di Avezzano, e l’ex arbitro di serie A, Luigi Altobelli, 76 anni, di Longone Sabino.
Secondo quanto esposto dal capitano Francesco Bagnolo, in conferenza stampa alla presenza del comandante Sorrentino, le quattro persone agivano ognuno per sé: “Non c’era nessun collegamento tra loro”. I carabinieri sono riusciti a individuare gli accusati grazie alla testimonianza del giovane imprenditore reatino che era finito nella maglie di tutti e quattro gli indagati.
In totale sono oltre 20 le vittime reatine, tra piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, per un volume di affare che supera il mezzo milione di euro all’anno. Le indagini dei carabinieri, condotte anche tramite intercettazioni, hanno verificato che nel reatino i “prestiti” ai piccoli imprenditori erano tra i 20/25mila euro al mese, con “tassi di interesse” che arrivavano anche al 1200 per cento annui.
Tassi che costringeva l’usurato a non riuscire più a fare fronte al pagamento del debito. Per due rom sono scattati gli arresti in carcere, mentre per l’ex arbitro e un altro rom sono stati disposti gli arresti domiciliari.
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