La scossa di terremoto che il 24 agosto 2016 devastò Accumoli e Amatrice fu “forte ma assolutamente non eccezionale”.
A dirlo, per la prima volta, durante l’udienza tenutasi al tribunale di Rieti nell’ambito del processo per i crolli delle due palazzine ex Ater di Largo Sagnotti ad Amatrice (18 vittime), è stato l’ingegner Cosimo Adriano De Sortis del Dipartimento della Protezione civile. Il professionista, in qualità di ausiliario di Pg, era stato incaricato dalla Procura di Rieti di analizzare, insieme agli investigatori del Racis dei Carabinieri, i dati registrati dall’accelerometro sismico installato nel sottoscala della scuola ‘Capranica’ di Amatrice, quasi interamente crollata in seguito al sisma.
Alle 3 e 36 l’apparato, secondo quanto ha riferito l’esperto in aula, registrò un’accelerazione orizzontale di 1.8 g. A piazza Sagnotti, a poche centinaia di metri dalla scuola, l’accelerazione fu addirittura inferiore, è cioè di 1.6 g. Un dato che rappresenta un punto a favore dell’accusa e delle conclusioni dell’inchiesta della Procura secondo cui le due palazzine ex Iacp di piazza Sagnotti crollarono, soprattutto, perché erano state costruite con un’ossatura esile, utilizzando ‘materiali inadeguati’, ‘pilastri troppo sottili’, ‘armature esigue’ e ‘calcestruzzo a bassa resistenza’. (ANSA).
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