Lunedì 17 gennaio i tutor delle classi quarte del liceo scientifico Carlo Jucci sono stati invitati presso l’aula magna della Asl per assistere al convegno “Percorsi di cura e clinical governance. Dual diagnosis e disturbo da uso di sostanze. Criticità proposte” riguardante l’insorgenza di disturbi psichiatrici legati all’uso/abuso di droghe. La partecipazione all’evento rientra nel percorso formativo del progetto “L’uomo come fine, mai come un mezzo” intrapreso insieme al dottore Massimo De Angelis (sociologo) e alla professoressa Stefania Biscetti (referente dell’educazione alla salute del liceo scientifico). Il fine dell’incontro è stato quello di sensibilizzare il pubblico sugli effetti collaterali dovuti al consumo di sostanze stupefacenti.
IL DG – Ad aprire il convegno è stato il direttore generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo che ha parlato degli strumenti necessari per la gestione dei pazienti con cronicità. Ha poi passato la parola al professore Icro Maremmani, docente di Medicina e delle Tossicodipendenze presso l’università di Pisa e Siena. Il suo discorso si è incentrato sugli oppiodi, quei composti chimici psicoattivi che solitamente vengono prescritti per alleviare il dolore, ma che spesso possono diventare oggetto di abuso e portare ad effetti collaterali indesiderati.
IL METADONE – Maremmani, in particolare, si è soffermato sul metadone, uno dei farmaci da sempre utilizzati nel trattamento della dipendenza da eroina. La terapia con il metadone è tuttavia messa in dubbio da alcune persone, le quali ritengono che i rischi per la salute sia fisica che psichica possano aumentare nei soggetti sottoposti a trattamento. Il metadone ha infatti caratteristiche simili a quelle della morfina: può causare nausea e vomito, euforia e sonnolenza. Ripetute somministrazioni di questa sostanza possono produrre uno stato di tolleranza all’effetto del metadone stesso e portare anche a morte per overdose.
INTERVENTI – Al termine del suo discorso ci sono stati diversi interventi tra cui quello del dottore Sergio De Filippis, psichiatra e medico delle dipendenze a Roma, che si è avvalso di slides contenenti grafici sulla diffusione dell’uso di cannabinoidi tra i giovani. Significativa è stata l’immagine di una TAC al cervello di una ragazza di 14 anni dipendente da droghe perché evidenziava una grave ischemia. Gli allucinogeni sono diffusi maggiormente tra le ragazze che tra i ragazzi; i suoi effetti in seguito ad un abuso sono spaventosi, in gravidanza ancor di più. La cocaina riesce infatti ad attraversare la placenta e a raggiungere il bambino. I neonati, in questi casi, nascono con un peso e una statura inferiore rispetto alla norma e possono avere handicap di vari tipi. L’incontro è stato molto interessante perché grazie ad esso i ragazzi hanno ampliato le loro conoscenze in ambito medico-scientifico e sono stati sensibilizzati su un tema che è sempre di attuale interesse. Linda Serani, IVB, Liceo scientifico Jucci.
Nella foto i ragazzi dello Jucci insieme al Dottor Maremmani, al Dottor De Filippis, alla professoressa Biscetti
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