“No alla violenza, no alle morti annunciate, sì alla cultura delle Pari Opportunità”. E’ stato questo il messaggio lanciato ieri, dalla sala consiliare del Comune di Rieti, in occasione dell’iniziativa con cui è stata celebrata la ricorrenza della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Ad organizzarla l’Assessore alle Pari Opportunità, Elisa Masotti che, in apertura, ha sottolineato “la volontà dell’Amministrazione Comunale di essere in prima linea per dare il proprio contributo nell’ottica della prevenzione e del contrasto al drammatico fenomeno. Una piaga sociale che non risparmia il nostro territorio e che ha registrato, negli anni, un considerevole aumento dei casi. Le azioni concrete sono naturalmente subordinate alla disponibilità dei fondi pubblici e siamo fiduciosi rispetto all’annuncio del Governo di erogare al più presto alle Regioni i 20 milioni di euro previsti per i centri antiviolenza. In termini di sensibilizzazione quest’iniziativa del 25 novembre non resterà isolata perché è inserita in un percorso annuale che mira a sradicare quegli stereotipi di genere che ancora resistono soprattutto tra le giovani generazioni. E’ importante che istituzioni, forze dell’ordine, scuola, associazioni, società e famiglia si muovano in una stessa direzione”.
A snocciolare i dati sulla diffusione del fenomeno nel territorio è stata Alberta Tabbo, responsabile del Centro Antiviolenza “Il nido di Ana”. “Dal 2012 al 2018 abbiamo accolto 140 donne – ha dichiarato – 27 sono stati i nuovi accessi nel 2017 (23 donne italiane, 4 straniere, fascia d’età interessata 46-60 anni) mentre nel 2018 il dato è salito a 35 (30 donne italiane, 5 straniere, fascia d’età interessata 26-35 anni). Ciò che mi preme sottolineare è che la violenza di genere non ha età ed è un fenomeno socialmente trasversale. Il 60% delle vittime ha un’età compresa tra i 26 ed i 35 anni, il 24% tra i 36 ed i 45, il 7% tra i 46 e i 69 anni, il 9% oltre i 60 anni. Relativamente al titolo di studio il 60% delle vittime ha un diploma, il 30% la laurea, il 10% la licenza media. Ed i numeri riguardanti il tipo di violenza? 39% minacce, 29% minacce di morte, 17% oggetti contundenti, 15% pistole. Il maltrattante nel 44% dei casi è il marito-compagno; le altre percentuali sono: 22% ex marito-ex compagno, 7% amico, 7% figlio, stessa percentuale del 4% per vicino di casa, fratello, padre, datore di lavoro, sconosciuto. Il 67% degli aggressori è occupato, il 23% disoccupato, il 10% pensionato”. Dati, questi, che hanno destato spunti di interesse e di dibattito tra i presenti in sala.
“Trovare il coraggio di denunciare l’accaduto è di fondamentale importanza”, è intervenuta Laura Scanu, autrice del romanzo “Il dolore del Tiglio” in cui racconta “la storia non autobiografica di Lucilla che, violentata dal marito, trova in sé l’imponderabile forza di rinascere”. In primo piano è emersa la necessità di un’educazione emotiva e alle relazioni che supporti, per il tramite delle pari opportunità, un cambio di cultura che non può non partire anzitutto dal mondo della scuola. Non a caso ieri era presente una rappresentanza degli alunni e dei docenti della scuola media “Alda Merini” di Campoloniano. La classe IIIC ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla discriminazione di genere con il lavoro “Amore è rispetto, non possesso”.
Particolarmente toccante il momento della recitazione del testo poetico sulle note musicali del brano appositamente composto per l’occasione dagli alunni guidati dal prof. Adolfo Troili. “Ringrazio il Comune di Rieti per la sensibilità mostrata sul tema – ha detto il dirigente scolastico prof.ssa Anna Maria Temperanza – attraverso quest’iniziativa che ha saputo trasmettere forti emozioni nella direzione della sensibilizzazione e della riflessione su un fenomeno tanto drammatico”. Applausi sentiti per i ragazzi ed i docenti coinvolti hanno seguito l’intervento della vicepreside prof.ssa Maria Luisa Iacuitto, coordinatrice del progetto che ha visto coinvolta anche la docente Carmela Compare. L’iniziativa si è conclusa con la recitazione, da parte della studentessa reatina del Liceo Classico “Varrone” Valeria Barbante, di alcune liriche della raccolta “Fiori Sabini” di Marco Tarquinio Velio. “La mia raccolta vuol essere una carezza – ha dichiarato l’autore – per tutte le donne che debbono poter essere protette, amate e rispettate” .
Foto: Comune di Rieti ©