È stato inaugurato questa mattina al Laboratorio analisi dell’Ospedale de’ Lellis di Rieti diretto dal dottor Stefano Venarubea, il “Percorso Alice”. Si tratta del primo percorso protetto in Italia per bambini da 0 a 10 anni per il contenimento dell’ansia e della paura correlata al prelievo attraverso i personaggi di una fiaba. Il percorso di umanizzazione delle cure, nato dalla volontà della Direzione Aziendale della Asl di Rieti, dall’idea del direttore dell’Unità ospedaliera dottor Venarubea e dell’infermiera Mariangela Aguzzi, con il sostegno di tutto lo staff infermieristico, si è avvalso della straordinaria bravura degli studenti del Liceo Artistico ‘Calcagnadoro’ di Rieti seguiti, nella realizzazione delle tavole pittoriche, dalla docente Fulvia De Simone.
RIDURRE L’ANSIA – Il prelievo del sangue è spesso associato ad uno stato di paura e rappresenta, per questo, motivo di stress. Oltre che per rendere più rapide e agevoli le procedure, la riduzione dell’ansia e del dolore ad essa associati diviene essenziale, in particolare nei bambini che necessitano di cure mediche frequenti. Il percorso guidato, accompagna i bambini attraverso i personaggi di Lewis Carrol, nel mondo fantastico di Alice, che contraddice le leggi fisiche di quello reale, pieno di personaggi incredibili e paradossali: il mondo, appunto, delle meraviglie.
IL PERCORSO – I bambini saranno ‘accompagnati’ lungo un percorso che dal Cup dell’Ospedale giunge al Centro Prelievi. Ogni tappa è contraddistinta da pannelli pittorici raffiguranti il Bianconiglio, il personaggio incontrato da Alice particolarmente famoso per ripetere l’espressione “E’ tardi, è tardi!”, accanto ad una freccia che indica il percorso da seguire. I bambini, giunti presso la Sala prelievi del Laboratorio analisi, saranno ‘presi in carico’ da personale dedicato, che vestirà t-shirt raffiguranti i personaggi della fiaba e accompagnati in una apposita stanza dove tutto, dalla porta alle pareti al presidio medico, raccontano le mirabolanti storie dei personaggi del mondo sottosopra. Ogni mese, la dirigenza medica dell’Unità operativa estrarrà dal cilindro del ‘cappellaio matto’ il nome di un bambino, paziente del Laboratorio Analisi, che parteciperà alla prima visione di un lungometraggio animato proiettato nel corso della sezione ‘Alice nella Città’ (direttori artistici Fabia Bettini e Gianluca Giannelli) che affianca la Fondazione Cinema per Roma durante tutto l’anno nelle attività di CityFest, curando gli eventi rivolti al settore giovani/educational.
ALLEVIARE SOFFERENZA – “Per realizzare questo percorso ci siamo chiesti, innanzitutto, come potevamo alleviare la sofferenza nel bambino malato, migliorando la comunicazione e la partecipazione alle sue cure, con lui e la sua famiglia – spiega il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo – e se era possibile rendere più umano, efficiente ed appropriato il percorso di cura. Con l’istituzione del percorso Alice saremo in grado di garantire al bambino che si sottopone al prelievo, un percorso protetto in grado di contenere la paura per l’esame e l’angoscia di essere in un ambiente estraneo, ancor più ospedaliero. Così facendo saremo in grado di agire, di riflesso, sui genitori che lo accompagnano e che divengono figure d’appoggio e sostegno, influendo sul buon esito del prelievo. Si tratta di un nuovo importante segnale che si inserisce nel solco dell’implementazione dei processi di umanizzazione delle cure, punto di riferimento della nostra governance aziendale”.
Foto: Asl Rieti ©