(di Roberto Pentuzzi) Vittoria al fotofinish (74-72) per la Npc Rieti su Capo d’Orlando (leggi), sospiro di sollievo per coach Alessandro Rossi che nell’ultimo possesso ospite ha scelto di difendere forte e non commettere fallo, lasciando così ai siciliani l’ultimo tiro (poi sbagliato). “In un campionato così ogni partita sarà come questa – commenta Rossi – vincere una partita con percentuali al tiro dei nostri avversari nettamente migliori delle nostre significa avere grande carattere. La decisione di non poter schierare Tomasini siamo stati costretti a prenderla solo questa mattina. Per compensare questa assenza. ho dovuto chiedere più minuti di gioco a Gigli e scegliere anche quintetti inediti. Abbiamo sperimentato. Vorrei questa intensità dalla mia squadra ogni domenica, una grande squadra lo fai sia in casa che fuori, sia quando deve lottare punto a punto, sia quando dovrebbe chiudere le partite. Noi lavoreremo per diventarlo. Nell’azione finale, ho deciso di non ricorrere al fallo sistematico, mi vedrete sempre difendere e mai commettere fallo, soprattutto quando sono in vantaggio, perché mi fido del carattere e della difesa dei miei giocatori. È la mia filosofia di pallacanestro”.
COACH CAPO D’ORLANDO – “Rieti è come me la aspettavo – afferma Marco Sodini, coach di Capo d’Orlando – è sporca e cattiva nel buon senso della parola, cioè gioca con grande intensità, in una partita come questa un fischio arbitrale piuttosto che un altro sono importanti, bravi i nostri avversari a forzare fino alla fine. Noi abbiamo una difesa aggressiva, ne siamo stati un po’ penalizzati. Comunque ho visto la mia squadra crescere e reggere l’urto in un match così intenso. A 13 secondi dal termine, ero pronto alla doppia scelta del mio collega che poteva difendere o fare fallo, ha deciso di difendere, gli è andata bene, considerando che Bellan ha il 39% al tiro da 3, però avrei fatto come lui”.
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