Sulle polemiche che riguardano la costruzione di un impianto di produzione di biometano a Vazia (leggi M5S – leggi Lega), scende il campo il Comune di Rieti che ripercorre tutte le tappe e afferma di avere sempre agito secondo le prescrizioni di legge.
LA NOTA DEL COMUNE DI RIETI
“Il 18 luglio 2017 la Enersy Innovation Società Agricola s.r.l. ha presentato istanza per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano, da realizzarsi in area posta all’interno del Consorzio per lo sviluppo industriale di Rieti e Cittaducale. La legge, per impianti di capacità produttiva non superiore a 500 sm³/h di biometano, prevede la possibilità, da parte dell’imprenditore, di utilizzare la Procedura Autorizzativa Semplificata (PAS) per ottenere i necessari atti autorizzativi. Tale procedura prevede la presentazione al Comune competente del progetto dell’impianto, accompagnato da ogni elemento utile per l’emissione dei necessari nulla osta, anche sovra comunali. In tal senso il Comune ha indetto, come obbligato per legge, la conferenza dei servizi necessaria all’acquisizione delle prescrizioni tecniche e dei pareri”.
“In tale sede la ASL ha espresso parere favorevole al progetto, ritenendo ‘utile l’assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale’ (VIA) dell’intervento, come d’altronde l’area competente della Regione Lazio ha autonomamente determinato in data 03.08.2018, ritenendo quindi anch’essa necessaria la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. (Con la VIA saranno valutati gli impatti ambientali considerando i seguenti fattori: essere umano, flora e fauna; suolo, acqua, aria, fattori climatici e paesaggio; beni materiali e patrimonio culturale)”.
“Acquisiti quindi gli ulteriori pareri con determinazione dirigenziale del 29.10.2018 si è conclusa la conferenza dei servizi, rinviando l’autorizzazione finale all’esito, eventualmente positivo, della Valutazione di Impatto Ambientale di competenza della Regione Lazio. Pertanto, in attesa di tale esito, la procedura di cui sopra, la PAS, si intende ovviamente non perfezionata e per conseguenza i lavori non possono essere intrapresi. È evidente, dunque, che il Comune ha semplicemente fatto quanto doveva secondo le prescrizioni di legge”.
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