Sulla gestione della Pro Loco di Cittaducale, parla il presidente Pietro Patacchiola: una lunga nota inviata a RietiLife. La pubblichiamo sotto.
Preso atto delle dichiarazioni rese dal sindaco Leonardo Ranalli e dall’ex Segretario Sergio Ranalli, ciò che emerge è un clima quasi da campagna elettorale. Evidentemente qualcuno antepone le proprie mire personalistiche agli interessi del paese. Eppure stiamo parlando di persone che sanno cosa significhi fare questo tipo di volontariato e che sono state aiutate nei momenti di grave debolezza, anche dal sottoscritto. Mi riferisco all’ex segretario e anche ex presidente della Pro Loco di Cittaducale. Sono stato il suo vicepresidente e poi sono diventato presidente proprio su suo “invito”, posso dire che per me era un amico.
Purtroppo in quel frangente il direttivo fu composto da suoi uomini di fiducia che ne hanno seguito il percorso fino alle dimissioni. In particolare, per quanto riguarda i due consiglieri decaduti dal direttivo per iscrizione effettuata fuori tempo massimo, nel momento in cui ho potuto rilevare la non conformità, sentito il parere del Comitato Regionale UNPLI Lazio, mi sono limitato ad applicare lo Statuto ed il Regolamento. Statuto e Regolamento che l’ex segretario dovrebbe conoscere, anche perché tra i compiti del segretario lo statuto prevede proprio la “tenuta e l’aggiornamento del libro dei soci”. In seguito alla decadenza dei due consiglieri sono pervenute le dimissioni dello stesso segretario e dell’altro consigliere. Pertanto i “pezzi “ perduti dalla Pro Loco sono persone di fiducia di un ex presidente poi ex segretario, rammaricato per non aver potuto continuare a gestire anche indirettamente l’associazione.
In due anni di gestione ho apportato numerosi cambiamenti: dall’introduzione del bancomat per la tracciabilità dei pagamenti all’acquisto delle attrezzature che i volontari da tempo aspettavano. Le persone che si sono allontanate lo hanno fatto per motivi personali non certo perché avessero problemi con il sottoscritto. Ad ogni modo vorrei sottolineare come invece siano state realizzate tutte le manifestazioni di sempre , e nuove iniziative, diverse, con nuovi interlocutori. Abbiamo avuto tante collaborazioni con associazioni e realtà imprenditoriali del territorio che Ranalli Sergio si guarda bene dal menzionare. I litigi ci sono sempre stati, e anche le estromissioni dal direttivo , sono numerosi infatti gli episodi che potrei raccontare , risalenti proprio alla sua gestione.
Respingo con forza anche le accuse di campanilismo. I ragazzi di Santa Rufina hanno ascoltato i consigli sbagliati arrivando a presentarsi all’Assemblea dei soci attaccandomi ferocemente sul piano personale, nonostante quanto fatto per la manifestazione “S. Rufina Rulli e Cantina” fosse già al di sopra di una semplice collaborazione (collaborazione sempre fornita, quando richiesta, anche ad altre associazioni che operano nelle frazioni). Deve essere chiaro che in generale, la Pro Loco di Cittaducale , quando lo fa con la mia firma di presidente, organizza solo eventi in cui sia assicurata la massima trasparenza e puntualità dal punto di vista economico, sul piano igienico- sanitario, della sicurezza dell’evento e degli adempimenti SIAE. Per questi motivi, laddove non sia possibile da parte mia attuare un organizzazione che sia rispettosa di norme e regolamenti, da presidente , ed in accordo con la maggioranza del direttivo , faccio un passo indietro. Sia chiaro, questi ragazzi sono bravissimi e se davvero lo vogliono, possono finalmente camminare con le loro gambe, assumendo anche tutte le responsabilità connesse alla organizzazione di un evento, non soltanto onori e proventi.
Il Sindaco di Cittaducale deve avere una vera e propria ossessione per la Pro Loco, visto che poco più di un mese fa, in straordinaria concomitanza con le vicende del direttivo Pro Loco, ha inviato di sua iniziativa una lettera al presidente del Comitato Regionale UNPLI Lazio e per conoscenza al presidente Nazionale UNPLI e provinciale UNPLI Rieti, in cui tra l’altro mi accusa, senza contraddittorio, di essere “poco collaborativo”, lasciando quasi intendere che la Pro Loco debba essere in qualche modo al servizio delle esigenze della politica. Ed è qui che sbaglia. La Pro Loco è al servizio del paese e del territorio, a prescindere dalla politica. Vorrei ricordare al Sindaco che l’Amministrazione di cui è a capo ha preferito attribuire finanziamenti ad altre Associazioni, lasciando per noi solo qualche spicciolo e promesse ancora non mantenute.
E gli ricordo le difficoltà che abbiamo avuto anche per la semplice concessione della occupazione del suolo pubblico (per manifestazioni recenti e passate), ed i tanti episodi che dimostrano la non disponibilità del Comune , non della Pro Loco e che, avviandomi verso la fine del mandato, avrò modo e cura di elencare compiutamente. A mio avviso, un sindaco che “non vuole fare polemica” non scrive lettere a tradimento all’UNPLI , non scrive articoli di giornale, non “aiuta” la disgregazione di un’associazione (anche finanziandone altre) , né alimenta le divisioni tra cittadini o la fine di amicizie di vecchia data. E voglio sottolineare che nonostante tutto ciò, dall’altra parte della barricata il primo cittadino ha trovato comunque il lavoro dei volontari, un lavoro estenuante (per il quale non finirò mai di ringraziare tutti i collaboratori) che va ad esclusivo vantaggio del paese, e quindi anche degli Amministratori . Tutti i nostri eventi , anche con il maltempo, sono stati di successo, il Sindaco stesso domenica era in piazza a mangiare la polenta della Pro Loco, con relativo selfie postato prontamente ed ipocritamente sui social network. A dimostrazione della non veridicità delle sue stesse accuse e del fatto che forse, anche questa volta, siamo stati bravi e soprattutto “operativi”, tanto da suscitare l’urgenza di utilizzare la stampa per gettare fango su una positiva realtà del nostro territorio.
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