Il consigliere comunale di Rieti Matteo Carrozzoni, con un post sui social, alimenta il dibattito sul destino dei 76 milioni stanziati per il De Lellis: riadeguamento sismico oppure ricostruzione ex novo? Il tema era stato affrontare anche ieri in Consiglio comunale (leggi) e ne sta nascendo uno scambio di idee. Scrive Carrozzoni (Fratelli d’Italia), di professione geologo: “L’ho detto tempo fa intervenendo alla conferenza locale per la Sanità del comprensorio socio-sanitario di Rieti e l’ho ribadito ieri in consiglio comunale: con i 70 milioni di euro stanziati per la ristrutturazione del De Lellis si deve realizzare un nuovo ospedale moderno, all’avanguardia e soprattutto antisismico”.
“Il ponte Morandi – continua Carrozzoni – ci ha insegnato che i calcestruzzi hanno una vita a termine e una struttura complessa, alta, articolata come quella del nostro nosocomio, realizzata quando non esistevano normative sulla sismicità, in caso di terremoto (e vi ricordo che Rieti è zona sismica 2A e 2B, con potenziali non di molto inferiori all’amatriciano), diventerebbe un ulteriore pericolo e non un punto di riferimento strategico, come dovrebbe essere”.
“Questo discorso per me vale anche per le scuole – conclude Carrozzoni – Le ristrutturazioni, per quanto riguarda gli edifici pubblici, facciamole per quelli di interesse storico, lasciandoci uffici a bassa presenza di persone. Le strutture atte ad ospitare un gran numero di utenti devono essere sicure al 100%, luoghi strategici in caso di calamità. Il nostro territorio deve raggiungere questa consapevolezza e chiedere congiuntamente a Regione e Ministero di intraprendere questa strada”.
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