“Controllare, adeguare e fare manutenzione anche sulle reti idrauliche di scolo che ricadono fuori dalla perimetrazione consortile è una necessità indifferibile”. È quanto sostiene il Consorzio della Bonifica Reatina in una lettera inviata al prefetto, Giuseppina Reggiani.
“Alla luce delle violente ondate di maltempo che si sono recentemente abbattute sull’intero territorio nazionale, abbiamo richiesto un incontro al prefetto per valutare la situazione idrogeologica del territorio reatino e condividere ogni intervento utile alla salvaguardia della pubblica incolumità” spiega il commissario del Lazio No. “Operiamo da sempre come sentinella del territorio, gestendo la rete di scolo e gli impianti idrovori che finora, in presenza di emergenze, hanno garantito elevati livelli di sicurezza idraulica e idrogeologica a tutela dei residenti e delle attività produttive, ma è evidente come il perimetro di nostra competenza – aggiunge il direttore del consorzio Vincenzo Gregori – sia limitato rispetto al più ampio scenario dei bacini idrografici che interessano la provincia nella sua interezza. Appare ormai evidente come i cambiamenti climatici sono divenuti strutturali e impongono scelte di prevenzione che sgombrino il campo dalla sola emergenza”.
Obiettivo della Bonifica Reatina, come chiarito nella richiesta di incontro al prefetto, è quello di stimolare tutti gli attori in campo sul tema del rischio idrogeologico per arrivare a una regia comune. In quest’ottica il Consorzio, in piena collaborazione con gli enti locali, potrebbe vigilare e operare anche sulla rete scolante esterna al perimetro consortile, con particolare attenzione alle località nelle quali insistono centri abitati, insediamenti produttivi e opere infrastrutturali. “Riteniamo di poter operare con efficacia nel solco delle nuove competenze di controllo, vigilanza e gestione e prevenzione del dissesto demandate ai Consorzi di Bonifica. Abbiamo risorse e professionalità – commenta il commissario Selmi – per operare sull’intero territorio provinciale e attuare strategie integrate di prevenzione che, in presenza delle sempre più frequenti emergenze causate dagli sconvolgimenti climatici ormai irreversibili, ci consentano di assicurare elevati standard di sicurezza anche agli agglomerati urbani e produttivi insediati nelle aree esterne al perimetro di nostra competenza”.
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