Clima rovente nella politica locale sul tema bilancio a due giorni dal consiglio comunale di giovedì alle 9 per l’approvazione del rendiconto 2017. Botta e risposta tra l’assessore Sonia Cascioli, in uscita il 30 settembre, e l’opposizione guidata dall’ex sindaco Simone Petrangeli.
CASCIOLI
“Oggi la sinistra si attribuisce il risultato positivo del rendiconto 2017 e dimentica di raccontare alla città l’eredità che hanno lasciato frutto della loro sciatta gestione contabile ed amministrativa. In 5 anni hanno usufruito di 46 milioni di euro di finanziamenti dello Stato attraverso DL 35 e successivi rifinanziamenti e, anziché utilizzarli per pagare i debiti già attestati, li hanno utilizzati per finanziare nuovi ulteriori debiti lasciando, nel 2017, la cassa del comune in rosso. Nel 2016, con l’approssimarsi della campagna elettorale, non soddisfatti di aver usato ed abusato dei soldi dello Stato ex DL 78/15 hanno pensato “bene” di rimodulare in giunta in trent’anni il Piano di Rientro decennale già approvato dalla Corte dei Conti, senza portare il provvedimento all’attenzione del Consiglio comunale né richiedere una nuova approvazione alla stessa Corte. Questo ha comportato che l’accantonamento annuo è stato pari ad un terzo rispetto al piano di ammortamento originario, eludendo così gli obiettivi del piano di rientro e pregiudicando gli equilibri di bilancio e di cassa. Sulla legittimità di questa operazione la stessa Corte dei Conti si è già espressa nel corso delle recenti audizioni”.
“Oggi, gli uffici comunali, con la sottoscrizione di tutti i dirigenti del Comune, hanno attestato l’esistenza di ulteriori € 12.736.667 di debiti fuori bilancio di cui una parte ante 2013 e non ricognita nella d.40/2013 e una parte creata nei 5 anni di amministrazione Petrangeli. Lo stesso ex sindaco che solo ora dichiara a mezzo stampa e tv locali (quando avrebbe dovuto farlo prima o al limite nella sua relazione di fine mandato) che successivamente al 2013 loro stessi avevano individuato l’esistenza di ulteriori 9 milioni di debiti. Peccato che non abbiano provveduto, come era loro d’obbligo in base all’art.193 del TUEL, a fare una ricognizione completa e a trovare le relative coperture finanziarie. Ed allora, come hanno potuto approvare negli anni la salvaguardia degli equilibri di bilancio essendo a conoscenza dell’esistenza di tale debitoria senza individuare le necessarie coperture? Hanno approvato il falso? Eppure nel 2017 hanno raccontato alla città di aver risanato il bilancio e di essere pronti per una nuova stagione di crescita e di sviluppo. D’altra parte questa è l’attendibilità e la credibilità di cui oggi gode la sinistra, non solo a livello locale ma anche a livello nazionale”.
PETRANGELI E CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE
“Ciao bella. Dopo 15 mesi ci siamo accorti che il Comune di Rieti ha anche un assessore al bilancio. Peccato che la città se ne sia accorta solo in occasione della sue dimissioni preventive. L’assessore si dimette perchè ha trovato un lavoro al quale dedicarsi. Evidentemente l’impegno al servizio della collettività era solo in attesa di trovare di meglio. La contabilità pubblica ed i bilanci degli Enti locali sono una cosa seria e bisogna parlarne a ragion veduta evitando propaganda e mistificazioni. Se l’assessore leggesse i documenti contabili, anche quelli che propone al Consiglio per l’approvazione, scoprirebbe che il rendiconto 2012 ha avuto un risultato di amministrazione -15 milioni mentre il rendiconto 2017 è stato approvato anche da lei con un risultato di amministrazione +19,8 milioni. Purtroppo il buon lavoro fatto dal 2012 al 2017 è stato già compromesso. L’ammistrazione non ha ancora approvato il bilancio consolidato 2016 e quello 2017 nonostante i termini siano già scaduti”.
“Per la prima volta il Comune di Rieti è diventato ente strutturalmente deficitario nonostante per 5 anni lo avessimo evitato. E poi l’errore imperdonabile di non aver aderito al Salvanapoli che avrebbe permesso di spalmare il Piano di Rientro in 30 anni invece che in 10. I debiti fuori bilancio, dei quali si sta parlando in questi giorni, sono tutti riferiti a vicende amministrative precedenti al 2012 nonostante siano stati attestati dai dirigenti e/o riconosciuti dal Consiglio comunale successivamente anche alla prima delibera del 2013. Senza citare l’assenza di una politica sulle società partecipate il cui destino è ignoto ai cittadini-utenti ed ai lavoratori”.
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