(ch.di.) Rieti-Cavese, manca solo l’ufficialità, sarà la terza gara che gli amarantocelesti giocheranno a porte chiuse. I lavori di adeguamento dello stadio per la C non sono terminati: iniziati una ventina di giorni fa, necessitano ancora di tempo. Ma le tempistiche si scontrano anche con le norme federali: quelle con Teramo, Casertana e Cavese sono le gare che il Rieti potrà giocare, al massimo, a porte chiuse. Poi c’è l’esclusione: se verrà giocata anche Rieti-Vibonese di martedì 16 ottobre a porte chiuse, il Rieti (salvo deroghe) dovrà dire addio alla C. D’ufficio. Cioè, nel peggiore dei modi.
E proprio per quella data che il Comune (e la ditta che ha vinto il bando) che stanno lottando affinché torni il pubblico sugli spalti. Ad aiutare il Rieti – ma anche l’ente e gli operai – la sosta del Rieti alla quinta giornata e la ripresa il 13 ottobre a Lentini, in Sicilia, a casa della Sicula Leonzio.
Rassicurazioni arrivano dal consigliere comunale con delega allo Sport, Roberto Donati, che ieri sera è intervenuto a Pillole di Sport, su Rtr: “I lavori vanno avanti velocemente, la ditta opera anche sabato e domenica. Io non vedo grandi ritardi – ha detto Donati, spiegando che i materiali necessari vengono fatti solo su ordine e l’ordine non si può fare senza bando e finanziamento (sbloccati tra Comune e Regione quasi 400mila euro, ndr) – le reti necessarie saranno pronte il 2 ottobre. Dodici operai la monteranno in 4-5 giorni. E noi speriamo di essere pronti per la gara del 16 ottobre contro la Vibonese, l’obiettivo è giocarla a porte aperte. Come sappiamo si possono giocare al massimo tre gare a porte chiuse, alla quarta c’è l’esclusione. C’è la possibilità di una deroga, ma noi puntiamo terminare i lavori intorno al 10 ottobre”.
Sempre su Rtr è arrivato un altro annuncio dell’ex presidente Marini: “Uno degli ultimi atti da presidente è stato chiedere di farci giocare tutte le partite in casa alle 14.30. La Lega ha dato l’ok”. Dunque, sarà di sabato o di domenica, il Rieti in casa giocherà alle 14.30.
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