(di Chiara Pallocci) Terzo ed ultimo giorno di Liberi sulla Carta 2018. Al termine della presentazione de “Il Campo di Farfa” del reatino Roberto D’Angeli è il momento di Federica Angeli, giornalista di Repubblica che ha condotto le inchieste contro la criminalità del litorale romano, a Ostia. In un colloquio con Fabrizio Moscato, direttore della rassegna, Angeli ha presentato il suo ultimo libro “A mano disarmata”.
“Inizia tutto nel 2013, sono una giornalista a cui piace lavorare sul campo. Non aspetto la magistratura – che pur rispetto – ma cerco di cogliere quei segnali all’interno di una società che aiutino a capire e a dare un nome alle cose” esordisce Federica, di casa a Rieti – LEGGI – La mafia a Roma non esisteva e c’è ancora qualcuno che pensa non esista. Questi criminali non erano solo dei ‘rubbagalline’, ma c’era un vero e proprio controllo del territorio. Pizzo,incendi, rappresaglie, botte. E andava denunciato”.
Ipnotizza il pubblico – anche oggi numeroso al Polo di Santa Lucia – con il suo racconto umano di una storia poco umana: “Aho ce devi da er chiosco de quelli che avemo ammazzato noi. Scopro questa frase di un’intercettazione di una chiamata con il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune. Tutto questo molto prima di Mafia Capitale. Decido di andare, con due operatori, in quel chiosco. Da qui parte la mia storia di minacce e l’assegnazione di una scorta che ha cambiato la mia vita”.
“Io in quel momento ho scelto di non essere come loro” dice semplicemente. “Ti sei pentita?”, chiede accanto a lei Moscato. “Mi difiniscono, nella mia scrittura, molto british, ed è vero – risponde sicura – Basta niente per condizionare un lettore. Ho scelto di rimanere a vivere ad Ostia proprio per dar loro un segnale, ma sono sempre uscita di casa sorridendo. La critica peggiore è stata quella al mio ruolo di madre: la mia scelta ha travolto un’intera famiglia”.
Nel libro “A mano disarmata” Angeli abdica – seppur temporaneamente – al suo ruolo di cronista di nera per raccontare se stessa: “Ho scelto con questo libro di mettere a nudo le mie emozioni in questa storia. Ho raccontato ai miei tre figli che alla mamma era successa una cosa fighissima, che avevo scritto un articolo così bello che il giornale aveva deciso di darmi gli autisti. La scorta”.
Un pubblico attento che ha voluto interagire da subito: “Federica, hai mai pensato di entrare in politica?”. “Ad oggi ho detto sempre di no – risponde – Non saprei fare niente in politica. Sono laureata in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione. Di diritto amministrativo non ne so nulla, ma da quella cena in cui me lo domandarono insistentemente (erano le amministrative di Roma Capitale, ndr) mi sono iscritta a Giurisprudenza. Prima mi laureo, senza competenza io ne morirei. Mi mancano 2 anni. Ne riparliamo nel 2020”. LEGGI IL TWEET
Stasera la chiusura di questa edizione zero reatina di Liberi sulla Carta con Laura Morante, attrice che alle 21:30, ci proporrà alcuni estratti dalla sua raccolta di racconti, “Brividi immorali”, edito da “La nave di Teseo”.
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©