A tre giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ecco l’atteso taglio del nastro per il nuovo plesso di Borgo Quinzio-Corese Terra. Una scuola sicura, accogliente, moderna e sostenibile per circa 110 alunni e una ventina di docenti della scuola primaria, con l’attivazione di un nuovo corso della secondaria di primo grado, arricchendo l’offerta formativa dell’istituto comprensivo di Fara Sabina. È stato proprio il sindaco di Fara, Davide Basilicata a introdurre, alla presenza di tante autorità, le caratteristiche del nuovo edificio scolastico, festeggiato con le esibizioni della Sabina Street Band e del gruppo Majorettes Cures.
“La scuola unisce – afferma Basilicata – fa crescere un territorio e i suoi cittadini. La scuola dà futuro. Questa inaugurazione è un segnale di speranza per Il nostro territorio. È stato un progetto di grande portata: 3 milioni e mezzo di euro finanziati dalla Regione Lazio, con un iter avviato nel 2008 e che ha portato a creare il secondo polo formativo del nostro comune. L’edificio ha una pianta di 1000 metri quadri, su due piani, con 12 aule e una biblioteca che sarà allestita anche grazie al contributo di Amazon, con la fornitura di lettori e-book. Quindi tanta tecnologia, unita alla sostenibilità, grazie al fotovoltaico e al riscaldamento a pavimento alimentato con il geotermico. Vorrei ringraziare tutti gli amministratori che hanno contribuito in questi anni a completare un progetto complesso e chi ha operativamente ideato e realizzato un’opera di altissimo valore sociale”.
Il vescovo Ernesto Mandara ha impartito la benedizione all’edificio scolastico, la cui intitolazione sarà l’obiettivo finale di un percorso che coinvolgerà tutti gli alunni. Quindi la scuola ha aperto le porte ai presenti e soprattutto a chi la vivrà da protagonista. Anche per la preside Ileana Tozzi una grande soddisfazione: “Questa scuola – ha detto il dirigente scolastico – appartiene alla nostra comunità e dovremo viverla come un’espansione della nostra casa, curandola, vivendola in pieno progettando il futuro della società. Abbiamo atteso tanto questo momento, ma non è stata un’attesa vana. Ora potremo crescere con una maggiore condivisione del progetto educativo che porterà lontano. Auguro a tutti un buon anno scolastico”.
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