(e.g.) Il 4 luglio 2012 verrà ricordato come la festa della Liberazione del calcio reatino dalla “colonia Palombese”. Passateci questo accostamento con la festa azionale Americana, ma proprio oggi, segno simpatico del destino, Mezzetti & C. sono riusciti a far desistere l’avvocato romano dalla quasi decennale presidenza del F.C. Rieti. Tuttavia, la “buonuscita”, per il presidente più vittorioso degli ultimi secoli, non è stata così malvagia: ottantamila euro per riprendere la via della Salaria ! Ora gli sportivi hanno il diritto di guardare avanti, con la nuova società in via di costituzione, quellla Reate 1936, formata da noti imprenditori reatini e non. Il compito sarà arduo e cioè quello di ricucire quelle lacerazioni del tessuto calcistico e sportivo prodotte dalla gestione Palombi. Già Palombi, padre padrone incontrastato del Rieti calcio, un uomo solo al comando, mai uno sponsor (tranne una parentesi di pochi mesi) sulle maglie amarantocelesti, striscioni presenti allo Stadio pochi o niente, mai un’iniziativa sociale, mai una festa, mai un incontro con le scuole (tranne sporadiche iniziative) ma solo pianti in cerca di soldi, i famosi “al lupo al lupo” sulla cessione della società e stop. E pensare che stiamo parlando di un professionista molto facoltoso, uno di quelli che avrebbe dovuto lasciare un segno importante nella nostra città. La politica ha naturalmente avuto le sue colpe, soprattutto quella di non aver “sfruttato” a dovere una risorsa così importante (ma solo economica) per il nostro territorio, lasciandolo fare, dire e ovviamente quasi sempre sbagliare. Giusto quindi lasciarsi tutto alle spalle ora che, anche i più diffidenti, hanno conosciuto il modus operandi del presidente Palombi, persona stimabilissima sotto il profilo umano, meno, molto meno sotto il profilo gestionale-sportivo nonostante le pluri sventolate vittorie: un miracolo calcistico la prima (la serie C2 conquistata da Pirozzi) e una bellissima casualità la seconda (la Coppa Italia “Eccellenza” dell’Epifania): anche quì nessuna pianificazione dunque, senza tralasciare le due cocenti retrocessioni di questi anni. In bocca al lupo alla nuova cordata, a cui daremo senz’altro il tempo necessario per mettere in pratica il progetto di “rifondazione” ma sempre con occhio critico e costruttivo. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 4 Luglio 2012