Nel borgo di Saletta, tristemente noto per essere stato, tra le frazioni di Amatrice, quello che con 22 vittime ha pagato il prezzo più alto, in termini di vite umane, durante il terremoto del 24 agosto 2016, una consistente porzione dell’abitato esistente prima del sisma potrebbe non essere ricostruita nei luoghi di origine a causa dell’eccessiva fragilità del terreno.
E` quanto è emerso durante l’ultimo incontro tra le rappresentanza dell`Ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Lazio e il comitato civico “Ricostruiamo Saletta”, che sta soprintendendo alle principali fasi della ricostruzione della piccolissima frazione amatriciana. Secondo quanto appreso e secondo quanto riportato dallo stesso comitato, a seguito degli eventi sismici del 2016 “esiste la possibilità che la porzione di paese a suo tempo costruita sulla parte più fragile di terreno debba essere spostata in aree più sicure, ma sempre nel territorio di Saletta”.
L’eventualità, ancora al vaglio di tecnici ed esperti impegnati sul territorio, attende ora di conoscere le intenzioni dei proprietari di abitazioni e terreni privati, che dovranno, eventualmente, presentare gli aggregati volontari negli uffici del Comune di Amatrice, per consentire ulteriori valutazioni sulla possibilità di avviare la ricostruzione in un territorio diverso da quello originaria, seppure sempre attiguo all’abitato di Saletta. In merito è stata convocata una nuova riunione tra le parti, in programma domenica prossima. (Agi)
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