(di Paolo Giomi) L’impianto di compostaggio di località La Rocca non si farà. La Comunità Montana della Sabina, in accordo con L’Unione dei Comuni della Bassa Sabina, rinuncia al finanziamento da 980mila euro che la Regione Lazio avrebbe messo a disposizione per la realizzazione di una mini-centrale per il trattamento di rifiuti organici nell’ex Mattatoio di Salisano.
La notizia è stata ufficializzata nei giorni scorsi dai Comuni di Salisano e Mompeo, gli unici che avevano deliberato una contrarietà al progetto nei rispettivi consigli municipali. “Nella giornata di lunedì si è tenuta la conferenza dei Sindaci, e successivamente è stato convocato il consiglio della IV Comunità Montana della Sabina, per discutere e deliberare riguardo al progetto relativo alla realizzazione di un centro di compostaggio presso i locali dell’ex mattatoio consortile di proprietà del suddetto Ente, sito in località La Rocca in Salisano – scrivono in una nota congiunta le sindache di Mompeo, Silvana Forniti, e di Salisano, Gisella Petrocchi – I Sindaci in sede di conferenza, riaffermato il peso e la rilevanza del progetto per un eventuale sviluppo futuro del territorio; viste le deliberazioni dei consigli comunali di Salisano e Mompeo, attraverso le quali è stato espresso parere contrario alla realizzazione del suddetto progetto; considerata la volontà contraria alla realizzazione del progetto da parte dei cittadini del Comune di Salisano.
Preso atto della deliberazione di giunta dell’Unione di Comuni della Bassa Sabina del 7 giugno scorso – prosegue la nota – attraverso cui è stato richiesto alla IV Comunità Montana di rimodulare il progetto al fine di realizzare opere diverse in un altro territorio; vista l’irrealizzabilità della proposta avanzata dall’Unione di Comuni Bassa Sabina e considerato che questa decisione fa venire meno il fine per cui si era costituita l’associazione temporanea di scopo tra IV Comunità Montana della Sabina, l’Unione di Comuni Bassa Sabina e L’unione dei Comuni Nova Sabina, hanno deciso di rinunciare al contributo per la realizzazione del suddetto progetto, decisione che è stata accolta e votata a maggioranza dal Consiglio della IV Comunità Montana Sabina”.
“Purtroppo sono venute meno le condizioni necessarie per realizzare il progetto – aggiunge il presidente della Comunità Montana Sabina, Stefano Petrocchi – Non possiamo non tener conto della volontà dei comuni più coinvolti, per non parlare del passo indietro dell’unione Bassa Sabina con la quale avevamo costituito l’associazione temporanea di scopo. La comunità montana resta convinta della validità del progetto ma è anche rispettosa dei suoi membri; non può essere vista come nemica del territorio o della popolazione. Speriamo che questa scelta sofferta non diventi la bandiera di qualcuno ma sia la spinta per una più approfondita analisi sulla gestione dei rifiuti in Sabina, per evitare di ritrovarci dei veri mostri sotto casa senza nemmeno avere la possibilità di avere un interlocutore pubblico come noi, che abbiamo sempre ascoltato con rispetto i comitati cittadini”.
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