Gli Arieti alzano la voce. Amedei attacca Cicchetti e Pirozzi: “Noi discriminati, rugby dimenticato”

Il direttore sportivo degli Arieti, Maurizio Amedei, è un fiume in piena. “Leggo in questi giorni una serie di notizie che mi lasciano rammaricato, anzi fortemente irritato. Grazie all’opera di politici locali come il sindaco Cicchetti e il consigliere regionale Pirozzi, sono arrivati o sono stati promessi una serie di interventi economici a sostegno di società sportive della nostra città. Fondi per lo stadio di calcio, per il Meeting di atletica leggera, per la Coppa Carotti. Per tutti questi soggetti anche una partnership per stringere accordi con potenziali sponsor. Premetto che sono felice per queste società e per lo sviluppo che ne potranno avere, ma mi chiedo come si possa dimenticare una disciplina come il rugby che, nonostante la correttezza dimostrata verso le istituzioni locali , continua ad essere ignorato, pur partecipando ad un campionato nazionale come la serie B”.

Amedei continua: “Una società come la nostra con 50 e più anni di storia, oltre 300 tesserati. Un movimento giovanile di primaria importanza non può essere discriminata da chi più volte ha affermato di avere a cuore il nostro futuro. Siamo un gruppo di persone ben determinate a dare lustro alla nostra società e, di conseguenza, alla città di cui ci onoriamo di indossare la maglia  – prosegue Amedei – chiediamo rispetto e considerazione per quello che facciamo.

È vero non produciamo voti alle elezioni ma togliamo dalla strada tanti ragazzi  che amano il nostro sport. E, nel momento della verifica dei fatti ci ritroviamo privi della considerazione che meritiamo. Ora chiedo, a nome del rugby reatino, come membro del consiglio regionale della Federazione Rugby, membro provinciale Coni, che nei prossimi giorni ci si ricordi di chi, con tanta fatica, sta costruendo una realtà sportiva che può dare ulteriore lustro alla nostra disciplina e ai sacrifici che facciamo per dare ai giovani un punto di incontro e di socializzazione. Chiediamo che tutti siano alla pari di tutti, perché la parola sport è solo una, appartiene alla nostra città e porta gli stessi colori di tutti quanti. Amarantoceleste”.

Foto: RietiLife ©

 

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