Riceviamo e pubblichiamo una nota il consigliere comunale di minoranza, Giovanni Ludovisi, circa l’interpellanza presentata sulla non ammissione dei progetti di Servizio Civile presentati dal Comune di Rieti.
“Mentre molti comuni laziali gioiscono, Rieti ancora una volta perde un’occasione di sviluppo. Lo evidenzia la Determina Regionale G06266 del 16 maggio scorso in cui sono state rese pubbliche le risultanze della commissione che ha valutato i progetti di servizio civile nazionale presentati dai comuni del Lazio nell’autunno del 2017 per attività da svolgersi nel 2018”.
“In merito alla gestione del Servizio Civile Nazionale abbiamo presentato un’interpellanza – che spero sia discussa quanto prima – volta ad individuare i motivi della attuale inefficienza e che mira, in senso costruttivo, ad invertire la rotta in un Comune che anche su questo fronte appare allo sbando” prosegue.
“Un’amministrazione, quella attuale, che dimostra di perdere continuamente tutte le occasioni di sviluppo costruite fin qui, i finanziamenti ottenuti, le progettualità messe in campo, minando di conseguenza quel rapporto di fiducia e partecipazione che con fatica si era sviluppato tra cittadini e istituzioni nel recente passato. Nel caso del Servizio Civile la non ammissione dei progetti decretata dalla commissione giudicatrice, per mera carenza di requisiti, dimostra la disattenzione e lo sfacelo attuale in cui versa il Comune di Rieti a guida Cicchetti e in particolare il settore dei Servizi sociali. È un dato che parla da sé, soprattutto se paragonato al fatto che in 5 anni di amministrazione Petrangeli tutte le progettualità in tale ambito sono sempre state approvate permettendo così l’arruolamento di centinaia di ragazzi volontari messi nelle condizioni di acquisire nuove competenze poi spendibili sul mercato del lavoro, di alimentare il loro senso civico e l’appartenenza utile alla propria comunità”.
“Tale esclusione va a complicare una sistuazione già compromessa dalla chiusura definitiva del servizio Informagiovani cui afferivano i volontari, compresi gli 85 ragazzi del bando straordinario sisma dislocati in molti comuni della provincia e di cui Rieti era capofila. Una situazione che ha lasciato allo sbando la rete e l’organizzazione stessa dei volontari e ha prodotto la dovuta comunicazione all’Ufficio per il Servizio Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministeri che potrebbe portare addirittura ad escludere definitivamente il nostro comune quale ente accreditato. Si chiede dunque una repentina inversione di tendenza, un veloce adeguamento ai requisiti richiesti dalla nuova normativa di settore al fine di evitare il rischio concreto di dire addio per sempre al Servizio Civile nel Comune di Rieti e alla possibilità di progettare autonomamente in tale ambito le proprie azioni”.
Foto (archivio): RietiLife ©