Pubblichiamo il comunicato stampa della Coldiretti Rieti.
Diciassette mosse per smuovere l’immobilismo della Regione Lazio nei confronti del mondo dell’agricoltura e oltre cento persone pronte a partire da Rieti e provincia mercoledì prossimo alla volta della Pisana per protestare contro il governo regionale. Coldiretti Rieti ha messo a punto gli ultimi dettagli per la manifestazione con una conferenza stampa dove i massimi esponenti provinciali hanno spiegato i motivi della nuova discesa in piazza. Il direttore Aldo Mattia, con il suo delegato Ivano Capannini, il presidente Enzo Nesta, e il presidente provinciale del Consorzio di bonifica reatino hanno illustrato i 17 punti della piattaforma rivendicativa. “Tre anni fa la giunta Polverini – ha spiegato Nesta – si è insediata al governo regionale facendo grandi promesse al mondo dell’agricoltura. Ma dopo 36 mesi non si è mosso niente e ora contiamo ben 21 disegni legge fermi sui tavoli della Pisana e registriamo solo grandi svantaggi per gli agricoltori”. Coldiretti, negli ultimi è riuscita a incassare importanti risultati come l’esenzione Imu (per gli agricoltori dei comuni montani, mentre gli altri pagheranno solo lo 0,2%), ma “nonostante le nostre continue pressioni – prosegue il presidente provinciale – la politica regionale non risponde, ma noi vogliamo risposte vere: vi sembra giusto che i produttori prendono sempre meno per il loro lavoro, ma nei negozi il prodotto finito costa sempre di più?”. E dopo aver sottolineato che “Coldiretti lavora per tutti gli agricoltori e non solo per coloro che sono associati”, Nesta individua nella diminuzione del prezzo del latte, nei danni provocati dalla fauna selvatica (“la Provincia ha stanziato contributi che però non arrivano dalla Regione”) e nella grave situazione economica in cui versano i consorzi di bonifica. Nel dettaglio è sceso il direttore provinciale, nonché regionale e di Coldiretti Roma, Aldo Mattia, che ha anche tracciato un breve excursus sulla vicenda. “All’inizio del mese abbiamo scritto una lettera, dove abbiamo delineato le varie problematiche che affliggono il nostro comparto, alla governatrice, alla giunta regionale, al presidente del consiglio regionale, i capigruppo ed alcuni presidenti di commissione. Ma abbiamo ricevuto una risposta solo dall’assessore all’agricoltura Angela Birindelli che ha aperto un tavolo sul prezzo del latte (riconvocato per questo pomeriggio alle 16, ndr)”. Questo scarso interesse (definito da più parti “distrazione”) ha provocato la reazione di Coldiretti. Una vertenza sindacale in 17 punti, “presentata in tutte le province – spiega ancora Mattia – per sensibilizzare anche tutti i parlamentari regionali sui vari problemi”. “Visto la mancanza di risposte – prosegue il direttore – abbiamo deciso di passare dalla proposta alla protesta, dopo aver tentato tutte le strade del dialogo”. Senza addentrarsi nei particolari più minuti, Mattia tocca i punti più importanti della rivendicazione sindacale. “La tracciabilità dei prodotti e i prodotti chilometri zero sono da sempre i nostri cavalli di battaglia. Quest’ultima poi è fonte operativa di base del nostro progetto che conta al momento 900 mercati di Campagna Amica in Italia, 30 nel Lazio, dove ci sono 400 punti Campagna Amica e 2 botteghe”. “Inoltre – continua ancora Mattia – abbiamo agevolato la nascita delle società di scopo, di 26 consorzi agrari radunati nel Cai, che hanno portato ai primi risultati nel comprarto cerealicolo con la vendita diretta pasta tutta italiana che possiamo acquistare tutti nei negozi Coop d’Italia”. Mattia ha poi parlato della burocrazia (“che ha tempi troppo lenti”), del problema dei parchi (“commissariati all’inizio dell’era Polverini, ancora non si riesce a comunicare con i commissari”), dell’Arsial (“un ente praticamente annullato, ma la Regione deve decidere se eliminarlo o meno, e in tal caso la potenzi”), del Psr (“a quando l’emissione del bando della misura 126 per ristrutturare le attività agricole danneggiate dalla neve dello scorso febbraio?”); senza dimenticare dell’importanza dei consorzi di bonifica (“per lavori già eseguiti devono essere incassati 9 milioni di euro dalla Regione). Ovviamente sul consorzio di bonifica si è espresso in maniera più dettagliata il presidente Adriano Tarani. “Se continuano a non arrivare più contributi dalla Regione – ha fatto sapere – a stretto giro saremo costretti a non pagare stipendi e non effettuare servizi per i quali il consorzio è nato. E’ dal 2007 che non arrivano più soldi, ma abbiamo lo stesso mantenuto gli impegni facendo ricorso alle anticipazioni di cassa. Ma adesso siamo al limite”. Un problema che inevitabilmente si ripercuote sull’economia della città. “La situazione genera problemi per le famiglie – prosegue Tarani – con posti di lavoro a rischio, e per le imprese che vantano crediti nei nostri confronti”. “Nei giorni scorsi abbiamo dovuto interrompere momentaneamente i servizi di irrigazione per 4mila ettari Piana e 320 km di fossi di bonifica. – fa sapere il presidente provinciale del consorzio – a farne le spese è la sicurezza idraulica del territorio, che poi nelle situazioni di maltempo ci porta il conto”. E a proposito di disastri ambientali, in chiusura di conferenza stampa, il direttore Aldo Mattia annuncia un’iniziativa di solidarietà di Coldiretti Rieti. “Nel corso della prossima settimana organizzeremo a Rieti alcuni eventi di vendita diretta di grana padano proveniente dalle zone terremotate, pagandolo il giusto prezzo per dare una mano vera agli amici imprenditori emiliani che ora sono in difficoltà a causa del violento sisma”. Foto: Itzel COSENTINO/ Agenzia PRIMO PIANO © 22 Giugno 2012