(r.l.) Presi dall’entusiasmo non si può non guardare avanti. Lì, dove il trionfo odierno ha portato il Rieti. In Serie C. Profondamente diversa da quella lasciata dai reatini undici anni fa, vanta squadre di altissima caratura e gli scenari di sfide d’alto livello sono molto affascinanti.
Prima, però, di fare uno scenario plausibile dei campi in cui potrebbe giocare il Rieti (l’estate è lunga, tra stadio da adeguare, mercato, assetto societario da consolidare) c’è da sottolineare che i campionati non sono terminati e che le sorti della B, della C e della D possono segnare l’assetto della Serie C che verrà. Senza contare i colpi di coda della Lega Pro in termini organizzativi e di numero delle partecipanti.
Ma si può sognare. Così guardando al girone A spicca Siena, dovesse restare in C: al Franchi il Rieti c’ha già giocato in D e ci ha detto addio al campionato nel 2015. C’è anche Pisa, solo l’anno scorso guidata da Gattuso per la salvezza. Ma anche due vecchie conoscenze come Olbia e Arzachena e quella Viterbese che, con tutti i piedi nei playoff, ha recentemente perso la Coppa Italia di categoria. Insomma, dopo la post-season potremo dire se tornerà il derby dell’alto Lazio che ha infiammato Eccellenza e Serie D negli anni passati.
È il girone B della Serie C fa strabuzzare gli occhi: detto che il Padova è tornato in B, ci sono tutte belle realtà (anche se sub iudice dei playoff). Come la stessa Sambenedettese, oggi seconda del girone: la guida Fedeli e il Riviera è un catino da brividi. Diventerebbe automaticamente derby. Il Bonolis della vicina Teramo potrebbe essere un altro scenario di una gara del Rieti del prossimo anno e pure finire a Pordenone non è così difficile: rimanessero Dionisi e Parlato, sai che emozione. Riecco anche la Triestina, che fa tornare in mente storie di ripescaggi estiva e amarezza.
Poi ecco la fossa dei leoni, il girone C. Il Rieti c’è finito nel primo anno di C2: alto il rischio che Catania e Trapani non salgano direttamente (al massimo con i playoff) e allora la possibilità di giocare al Massimino o a casa dei granata, solo lo scorso anno in B, è alto. Ma a elencare tutto il girone sud della terza serie ci si spaventa, anche per la portata delle grandi tifoserie che lo colorano. C’è il Menti di Castellammare casa della Juve Stabia, il Granillo di Reggio Calabria e poi la probabile sfida col Catanzaro, il Rende ripescato (al posto del Rieti), la Casertana. Tutti spalti roventi, in casa e fuori.
E guardando alla B, il rischio che Ternana e Ascoli retrocedano apre lo scenario di un derby che corre sulla Salaria e poi verso le gallerie (ammesso che le riaprano). Ci auguriamo di non giocarlo: i cugini ascolani e quelli umbri non meritano la retrocessione.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©