I coordinatori dei Comitati Terremoto Centro Italia, Francesca Mileto e Francesco Pastorella, si rivolgono al commissario per la ricostruzione, De Micheli. Questa la nota.
Il terremoto continua a non dar tregua alle martoriate popolazioni del Centro Italia con una serie di scosse di intensità crescente culminate con un 4.7 a Muccia nella notte tra il 9 e il 10 marzo. Scuole chiuse, nuovi danni ancora da quantificare e tanta paura per gli abitanti della zona, sottoposti ormai da troppo tempo a un incubo che sembra non finire mai.
È l’Ingv ad affermare, ancora una volta, che questi movimenti tellurici sono scosse di assestamento imputabili allo sciame iniziato nell’agosto 2016: “gli eventi avvenuti negli ultimi giorni in questa zona, ricadono nell’area della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo 6.0 avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli e culminato con l’evento sismico del 30 ottobre 2016 di magnitudo 6.5”.
Ma se da parte dell’Istituto di Geofisica arrivano delle rassicurazioni, quanto meno sul piano previsionale, poche sono le speranze e le risposte date alle popolazioni dagli amministratori, in questo momento di impasse governativa che non accenna a risolversi. A quasi due anni dall’inizio dell’emergenza e con una serie di errori gestionali alle spalle, le popolazioni del Centro Italia hanno bisogno del famoso e tanto auspicato cambio di passo per ritornare alla normalità.
“Non abbiamo tempo. È importante tornare al più presto nelle proprie case. Per questo lancio un appello alla politica: si devono sbloccare le pratiche per la ricostruzione”. Così Francesco Pastorella, coordinatore del Comitato Centro Italia, ha commentato subito dopo la forte scossa della scorsa notte. “Il Commissario De Micheli deve intervenire urgentemente sburocratizzando le pratiche per la ricostruzione. Mi auguro che nessuno approfitti di questi nuovi eventi per accampare scuse sui ritardi. Non si deve ricominciare da capo perché le scosse si intensificano. Si deve velocizzare una procedura che ancora stenta a partire. Bene i nuovi controlli e le verifiche, ma non dimentichiamo che ci sono ancora migliaia di richieste di intervento su abitazioni con danni lievi inevase. La gente è esasperata ed esige risposte che, evidentemente, in questo momento dal Governo non arrivano. La tenuta psicologica delle popolazioni coinvolte in questo evento epocale è messa a dura prova da quasi due anni. È ora di mettere in atto azioni concrete per chi vuole vedere rinascere il proprio territorio.”
Il capo della Protezione Civile Borrelli ha assicurato che nella zona verranno inviate al più presto squadre di psicologi per far fronte a questa nuova escalation sismica e che la zona del cratere deve essere identificata e perimetrata in base alle reali criticità al fine di garantire i corretti interventi e i relativi fondi a disposizione. Il coordinamento dei Comitati del Centro Italia continuerà a monitorare la situazione e a denunciare le eventuali mancanze.
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