La Federlazio ha presentato la consueta Indagine Congiunturale sullo stato di salute delle Pmi della provincia di Rieti. L’Indagine, svolta su un campione rappresentativo di imprese associate, è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Federlazio di Rieti, Riccardo Bianchi, e dal direttore Davide Bianchino.
“Il quadro che emerge dalla nostra rilevazione sulle Pmi reatine del II semestre 2017 potremmo dire che è una conferma di quanto rilevato nella scorsa indagine. Rispetto allo scorso semestre alcuni dati migliorano, altri peggiorano, ma sempre con percentuali estremamente basse. Quindi potremmo dire che ci troviamo di fronte ad una sorta di stabilità della condizione economica attuale”, è la valutazione di Bianchi e Bianchino.
LO STUDIO – Se però dai numeri rilevati non è ancora arrivata la tanto sperata ripresa, e quindi la conferma di quelle previsioni ottimistiche segnalate lo scorso semestre, gli imprenditori hanno in ogni caso confermato nuovamente le loro buone prospettive per il futuro. Tutti gli indicatori sulle previsioni sono nuovamente positivi.
Il saldo di opinioni sull’andamento degli ordinativi ricevuti dal mercato nazionale aumenta leggermente rispetto al semestre precedente, passando da -6,2 a -4. Tende a salire la previsione per la seconda metà dell’anno in corso (saldo uguale a zero).
Andamento in calo, invece, lo si può riscontrare a Rieti per quanto riguarda gli ordinativi dal mercato UE con il saldo di opinioni che passa da -2,6 a -5. Pressoché costante il saldo sul mercato Extra UE (da -9,5 a -8). In crescita, invece, le previsioni in entrambi i casi: UE +11,5, Extra UE +4,2.
Per quanto riguarda il fatturato, in Italia registriamo una leggera ripresa del saldo di opinione che passa da -10,3 a -8,5. Anche qui le previsioni delle imprese sono buone per il futuro con un saldo positivo (+3,3). Diminuisce leggermente il saldo UE che passa da -4 a -6,1, mentre quello Extra UE aumenta (da -5 a -2,8). Anche in questo caso le previsioni per il prossimo semestre sono più rosee: saldo uguale a zero per il mercato UE, +4,2 per quello Extra UE.
Abbastanza in liena con lo scorso semestre il saldo della produzione (da -7,7 a -6,5). Anche in questo caso tornano però ottimistiche le previsioni (+2,5).
Continua il trend positivo sul fronte degli investimenti: il 43,5% delle imprese intervistate ha dichiarato di averne effettuati nel secondo semestre 2017, percentuale in aumento rispetto al semestre precedente (41,7%). Anche le prospettive future sembrano far trasparire una certa fiducia, con una previsione ancora migliore per il prossimo semestre (52,3%).
Nel secondo semestre 2017, il 16% delle imprese del campione reatino ha dichiarato di aver sostenuto spese per attività di Ricerca e Sviluppo, in leggero aumento rispetto al 14,8% dello scorso semestre. Il dato aumenta ancora nelle previsioni sul prossimo semestre, raggiungendo il 26,7%. In particolare, le imprese che hanno sostenuto tali spese, per l’ 1,2% lo hanno fatto per rapporti con Start up innovative. Il dato sale al 12,5% nelle previsioni sul prossimo semestre. Il dato rilevato ci dimostra che c’è ancora da lavorare in questo senso, ma anche qui le previsioni ottimistiche degli intervistati ci fanno ben sperare.
I dati sull’occupazione si dimostrano costanti rispetto al precedente semestre. Una ulteriore conferma di una ripresa ancora lenta nel partire (da +8 a +7,3). Traspare però ancora un certo ottimismo sul futuro: per il prossimo semestre il saldo sull’occupazione previsto è di +10,4.
Il questionario della nostra indagine anche quest’anno ha affrontato il tema dello sviluppo delle risorse umane e degli investimenti in formazione. Le risposte ci confermano anche questo semestre che sono ancora molto poche le aziende che hanno fatto ricorso a fondi interprofessionali o altri fondi pubblici. Infatti soltanto il 9% ha dichiarato di averne usufruito.
A questo proposito Federlazio, già molto attiva sotto questo aspetto, da alcuni mesi ha firmato una nuova convenzione con una società leader nazionale sulla Formazione. Abbiamo già cominciato un’operazione a tappeto per organizzare singoli incontri direttamente presso le aziende ed iniziare quindi subito la fase operativa.
Da questo semestre sono state introdotte nel questionario, nella sezione dedicata alle caratteristiche delle imprese, alcune domande relative alla presenza sui mercati esteri. Dalle risposte emerge che la maggior parte delle imprese di Rieti (78,8%) non è internazionalizzata. Tra i motivi per cui l’azienda non opera sui mercati internazionali, al primo posto (56,3%) la risposta “perché la struttura aziendale non è attrezzata per affrontare i mercati esteri”. Segue con il 37,5% “perche il mercato nazionale assorbe completamente la produzione”. Infine, il 12,5% dichiara che “le opportunità sono inferiori ai costi”. Tutti i valori rilevati su Rieti sono perfettamente in linea con quella della media del Lazio.
PARLA BIANCHINO – “I dati che emergono dalla nostra indagine sono in alcuni casi in linea con quanto rilevato nello scorso semestre. C’è ancora instabilità sui numeri e quindi la sperata ripresa tarda ancora ad arrivare, sebbene il fatto che non ci siano peggioramenti significativi è un buon segnale. Ma l’aspetto più confortante arriva nuovamente dalle prospettive per il prossimo futuro. In quasi tutti gli ambiti, le aziende reatine hanno risposto con ottimismo in questo senso. Ci sono inoltre segnali positivi sugli investimenti, in particolare quelli in ricerca e sviluppo. Dobbiamo invece lavorare molto di più sulla formazione, elemento imprescindibile per aumentare la capacità competitiva delle nostre aziende, sia sul mercato interno che, soprattutto, su quello internazionale. Da tanti anni puntiamo molto su questo aspetto e recentemente abbiamo stipulato una convenzione con una società leader nazionale nel settore, grazie alla quale le nostre aziende non solo potranno conoscere meglio l’opportunità rappresentata dai Fondi interprofessionali, ma potranno sfruttarli in maniera molto più efficiente rispetto al passato e a costo zero per l’azienda. Oggi l’investimento in formazione è diventato una delle leve strategiche per lo sviluppo aziendale perché innalza il contenuto qualitativo sia dei prodotti che dei processi”. Questa la dichiarazione del Direttore di Federlazio Rieti, Davide Bianchino.
PARLA BIANCHI – “Vorrei soffermarmi sul dato più positivo di questa indagine: le prospettive per i prossimi mesi sono tutte in linea generale ancora basate sulla fiducia. Tutto ciò va accolto positivamente poiché senza questo elemento verrebbero meno le spinte ad investire, a realizzare e a rischiare, che da sempre rappresentano il dato fondante dell’agire imprenditoriale. Questo tuttavia non può farci dimenticare che lo sviluppo economico moderno è sempre più un percorso che non può essere lasciato unicamente allo spontaneismo espresso dalla operosità delle PMI, ma deve sempre più essere programmato, governato e accompagnato da politiche adeguate, funzionali ad esso, coerenti e organiche. Le imprese hanno bisogno di certezze sul futuro e l’augurio è che lo stallo temporaneo dovuto al recente doppio appuntamento elettorale finisca presto e la Politica metta subito la Pmi tra le priorità della prossima agenda economica. A cominciare dalla ricostruzione, quella vera finalmente. E poi spingendo ancor più sulle forme di incentivazione mirate a questo territorio, per far finalmente ripartire una economia che, lo ricordo, rappresenta ancora molte eccellenze riconosciute a livello internazionale”. Questa la dichiarazione del Presidente di Federlazio Rieti, Riccardo Bianchi.