L’edizione numero 29 della festa di San Giuseppe del bivio di Cantalice ha avuto quest’anno un sapore diverso. Sotto la guida del parroco don Nicolae Zamfirache e alla presenza del vescovo Domenico Pompili e dell’emerito Delio Lucarelli, la comunità si è stretta come di consueto intorno agli anziani e agli ammalati che hanno ricevuto il sacramento dell’unzione.
Ad arricchire la giornata una ricorrenza particolare, il cinquaNtesimo di sacerdozio di monsignor Gottardo Patacchiola, storico parroco di Cantalice. “Sei stato il seme che è diventato tutt’uno con la propria terra – ha detto il vescovo Domenico – perché hai saputo comprenderla e diventare parte di essa”. Ma sono tanti quelli che hanno voluto festeggiare don Gottardo. Presenti nella chiesetta prefabbricata di San Giuseppe, fortemente voluta anni fa da Don Gottardo stesso, i sindaci di Cantalice e Marcetelli – dove il poco più che ventenne sacerdote mosse i suoi primi passi pastorali -, oltre alle autorità civili e militari.
Un fremito di commozione quando don Nicolae ha letto dal pulpito la pergamena con la benedizione di Papa Francesco, ma tanti sono stati i momenti che hanno lucidato gli occhi dei presenti. Dopo lo scambio dei regali e la lettura delle poesie dei bambini, don Gottardo ha preso la parola autodefinendosi “in una condizione di estasi”. Dopo i ringraziamenti di rito, il pensiero rivolto al patrono San Felice e alla Madonnina delle Grazie, perché lo aiutino a portare avanti con energia ed efficacia il proprio ministero.
La giornata si è conclusa con la tradizionale sagra dei frittelli.
Foto: Francesco PATACCHIOLA ©