(da comunicato del Gruppo Carabinieri Forestale Rieti) I Carabinieri Forestale di Rieti hanno eseguito il quinto arresto per un incendio boschivo doloso, dopo quello del 5 dicembre 2017: a finire in manette il presunto responsabile dell’incendio dell’8 agosto 2017 a Poggio Mirteto.
Questa mattina i militari della speciale task force messa in campo dal Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti per il contrasto del reato di incendio boschivo dell’estate 2017, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del “braccialetto elettronico”, nei confronti di un giovane di Poggio Mireto, ritenuto responsabile dell’incendio boschivo verificatisi nel territorio del Comune di Poggio Mirteto l’8 agosto 2017.
L’attività d’indagine, avviata dalla Stazione Carabinieri Forestale di Poggio Mirteto è stata condotta in sinergia con la speciale task force che ha già fatto registrare ben quattro arresti a carico degli autori di alcuni dei roghi che, nella scorsa estate, hanno funestato migliaia di ettari di bosco della provincia reatina.
Con questo arresto, emerge inequivocabile la professionalità investigativa dei militari della specialità Forestale dell’Arma dei Carabinieri di Rieti che, operando con metodologie e tecniche innovative, ma anche grazie alla conoscenza del territorio e alla costanza e perseveranza dell’azione con il coordinamento della Procura della Repubblica di Rieti ed in particolare per il caso in esame con il Sostituto Procuratore Rocco Gustavo Maruotti, ha assicurato alla giustizia un quinto uomo. Risultato, questo, mai raggiunto in precedenza e che pone la provincia di Rieti ai primi posti per le attività di contrasto ai crimini ambientali connessi agli incendi di matrice dolosa.
Così, dopo 7 mesi di indagini successive al rogo dell’8agosto 2017 – che ha mandato in fumo ben 50mila metri quadrati di superficie prevalentemente boscata, impegnando uomini e mezzi a terra, ma anche mezzi aerei, con grande dispendio di energie per domare le fiamme e, attimi di vera paura, quando le fiamme hanno lambito le abitazioni di Poggio Mirteto, distruggendone una e danneggiando seriamente altre due, senza trascurare la necessità di evacuare parte del centro abitato – i militari della Specialità Forestale hanno assicurato alla giustizia un altro presunto incendiario.
Sette mesi trascorsi a ricostruire istante per istante gli attimi che hanno preceduto l’inizio del rogo, indizi raccolti grazie al metodo delle evidenze fisiche che sono diventati prove schiaccianti, il “punto di insorgenza” e l’area limitrofa passata letteralmente al “setaccio”. Indagini che non hanno lasciato nulla al caso, testimonianze che hanno fornito input operativi e il conforto della Procura della Repubblica, hanno permesso di giungere all’atto conclusivo dell’arresto dell’incendiario.
Per la stagione estiva 2018, si confida nella massima collaborazione della cittadinanza, con particolare riferimento alla prevenzione, affinchè non sia funestata dai roghi che hanno caratterizzato quella passata.
Foto: GCCF ©