(di Paolo Giomi) Scene da terzo, quarto, e anche quinto mondo, questa mattina, lungo le stazioni sabine della linea FL1 Orte-Fara-Roma. Dove, nel momento di maggiore affluenza dei pendolari verso la Capitale, e cioè la fascia oraria che va dalle 5 e 30 alle 8 e 30, i treni hanno subito un blocco semi-totale, le cui cause sono da trovare in una serie di comunicazioni frammentarie e tardive da parte dei gestori del servizio. C’è chi parla di malfunzionamenti alla rete ferroviaria causati dalle intense gelate della notte, chi ad un guasto alla linea verificatosi tra le stazioni di Magliano Sabina e Civita Castellana, in provincia di Viterbo. In pochi sanno, in molti, moltissimi, aspettano inutilmente un convoglio diretto verso Roma, quindi verso la scuola, o il posto di lavoro. Attesa vana, per ore.
“Il primo treno utile a Fara Sabina è passato alle 7 e 20, tutti i convogli precedenti sono stati cancellati – dice infuriato un pendolare – c’è gente che aspetta dalle 5 e 30, due ore con queste temperature, che si fanno sentire anche nel sottopasso della stazione”. Non proprio il massimo. Non va meglio nelle altre stazioni, da Poggio Mirteto a Gavignano, passando per Stimigliano, Collevecchio e Magliano, dove i treni per Orte passano con il contagocce.
Il tutto, nell’ovvio effetto domino creato dalla situazione, genera di conseguenza condizioni di viaggio al limite dell’umana sopportazione. “Oggi viaggiamo su carri bestiame”, è il commento più soft, con tanto di foto, pubblicato da un utente della linea. Altri si lasciano andare ad improperi (legittimi) nei confronti di Trenitalia e della Regione Lazio, sempre solerti ad inneggiare ai grandi miglioramenti della linea, alla sua puntualità, al suo alto gradimento, quanto mai in disparte nell’affrontare emergenze come quella di oggi.
Un divario tra la realtà declamata e quella vissuta che ormai caratterizza da tempo la linea ferroviaria più importante della provincia di Rieti, che agli occhi dei gestori appare come un esempio virtuoso da mostrare, mentre ben diversa è la percezione sentita dai pendolari lungo i binari. Colo i quali, in teoria, dovrebbero essere la vera voce del servizio. E per fortuna che proprio stamattina, dalle colonne de La Repubblica, è stato direttamente l’amministrazione delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, a stemperare gli animi, chiedendo scusa per “i troppi errori commessi” nelle ultime ore. “Errare è umano”, diceva il proverbio, “è perseverare che è diabolico”…
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