Archiviato il pareggio di Fregene, il Rieti capolista si prepara alla sfida interna col San Teodoro, un match che per tutta la settimana è stato preparato nel minimo dettaglio da squadra e staff tecnico, per non lasciare nulla al caso e per trovare la concentrazione necessaria per ottenere sia la prestazione, che i tre punti.A presentare la gara di oggi (stadio “Manlio Scopigno” ore 14,30) è il tecnico Carmine Parlato che, come di consueto, inquadra il match e i punti su cui focalizzare l’attenzione.
“Pretendo innanzitutto che la squadra si prepari meglio di quanto non abbia fatto domenica scorsa a Fregene – dice il tecnico – perché l’obiettivo principale è quello di migliorare di volta in volta: lo esigo e mi incazzerò di brutto se quanto chiesto non avverrà. È necessario giocare in undici in tutte e due fasi, lo ripeterò fino alla noia e tutti dobbiamo fare sempre qualche cosa in più per andare a migliorare laddove ancora commettiamo degli errori”.
La classifica del San Teodoro potrebbe indurre a pensare ad una partita facile, ma Parlato – che le dinamiche di campo le conosce, eccome – per evitare che a qualcuno sfugga l’importanza della sfida e soprattutto quante insidie possano celarsi dietro a questo tipo di partite, mette subito in chiaro le cose:
“Non diamo per scontato niente: il San Teodoro ci darà del filo da torcere proprio perché hanno un obiettivo da raggiungere che vale tanto quanto il nostro. Come ho già detto, attenzione alle bucce di banana che potremo incontrare lungo la strada. Cerchiamo di andare a tremila e non a mille e cerchiamo di fare e non disfare, ma neanche strafare. Allo stesso tempo bisognerà metterci le qualità che ci hanno permesso di arrivare fin qui: cuore, sacrificio, intensità, cattiveria e intensità agonistica. Senza questi fattori, il risultato sarà sempre in bilico. Mai cullarsi sugli allori ma fare, fare, fare”.
L’ultimo pensiero Parlato lo rivolge ai tifosi, gli stessi che dall’inizio della stagione fino a domenica scorsa a Fregene, non hanno mai disatteso le aspettative e si sono sempre contraddistinti per vicinanza, passione, sostegno e solidarietà: “Questa è una di quelle partite dove servirà il supporto dei nostri tifosi e sono sicuro che, pure stavolta, ci staranno vicini e dagli spalti sproneranno i ragazzi, così come farò io dalla panchina. Il percorso è ancora lungo, il prossimo mese e mezzo sarà importantissimo e ci sarà da pedalare di brutto senza guardarsi indietro, evitando di esaltarsi nelle vittorie e allo stesso tempo fare altrettanto se qualche risultato non sarà soddisfacente. Oggi quello che conta, però è San Teodoro, quindi sveglia incorporata, piede sull’acceleratore e andiamo a giocare”.
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