Elezioni politiche 2018, il Popolo della famiglia ha presentato i suoi candidati: Guido Pianeselli, ingegnere e colonnello dell’Aeronautica, alla Camera nel collegio uninominale di Viterbo, Marco Rocchi architetto impiegato alla Regione Lazio al Senato, Alessandro Lorenzini ingegnere anche lui, professore attualmente disoccupato alla camera a Civitavecchia, Barbara Putignani, anch’essa insegnante, alla Camera a Rieti.
“Come tutte le persone del Popolo della Famiglia – scrivono – anche loro sono provenienti dalla società civile e dal mondo del lavoro, nessuno che ha mai fatto politica in precedenza prima di sposare queste idee. Il movimento è fatto in prevalenza da cattolici ma anche da persone di buonà volontà perché i principi che difende sono naturali e quindi universali. Si presenta in modo autonomo, lontano dalle logiche spartitorie dei partiti ma diretto discendente dai family days, un popolo tradito dalla classe politica poltronara, a cominciare dai cattolici che hanno consentito l’approvazione di una serie di norme moralmente inaccatabili”.
“Hanno scelto la politica come missione – aggiungono – per dirla con le parole di due Papi, come alta forma di carità verso una società definita morente, si impegnano a non approfittare della posizione di “non voluto privilegio” che potrebbero andare a ricoprire in caso di elezione, continuando a mantenere il proprio stato di vita favorendo i più deboli. Nel presentare il loro programma, basato su una dottrina sociale incetrata sulla persona, sottolineano che non vi è più differenza tra destra e sinistra ma la contrapposizione è alto, poteri economico finanziari contro basso, tutto il resto della popolazione resa dipendente con la scomparsa del lavoro autonomo e del piccolo imprenditore, scontro sempre più reso evidente nelle dinamiche mondiali”.
“Sul tema dei valori – concludono – viene ribadita la libertà di educazione da parte dei genitori, il no al gender nelle scuole, alla eutanasia ed all’aborto, all’utero in affitto, alla compravendita dei bambini ed alla adozioni gay. La proposta più interessante è quella del reddito di maternità con mille euro mensili date alla mamme che decideranno, in autonomia di allevare un bambino, costo equivalente ad un decimo di quanto utilizzato per salvare le banche. Tale misura innesterebbe un ciclo economico virtuoso ripopolando l’Italia, puntellando inoltre un sistema pensionistico al collasso”.
Foto: Il Popolo della Famiglia ©